Ricorso Saba, nuovo stop dal Tar

Il Tar Campania ha respinto nuovamente la richiesta di sospensiva della Ecologia Saba. La società di Ercolano, colpita da un provvedimento di interdittiva antimafia nel febbraio scorso per presunte infiltrazioni camorristiche, dopo una prima bocciatura del tribunale amministrativo regionale di qualche mese fa, ha tentato ieri, fornendo motivi aggiuntivi, di ottenere la sospensione della procedura cautelare emessa nei suoi confronti. L’obiettivo era quello di poter continuare a operare nel settore dei rifiuti almeno fino all’udienza di merito, prevista presumibilmente per il prossimo mese di luglio. Con l’ordinanza numero 1000 però il Tar ha rigettato la richiesta perché «non esistono elementi nuovi tali da giustificare una sospensione del provvedimento». Alla luce del responso del tribunale la Saba (che stava continuando a lavorare sul territorio comunale, malgrado le fosse stato revocato l’appalto a marzo, per scongiurare il blocco della raccolta in attesa del nuovo affidamento) è ora a tutti gli effetti fuori gioco. Al suo posto subentrerà la Ipi di Roma che - in Ati con la Paciello di Casagiove - si è aggiudicata la gara per il servizio di igiene urbana emanata dalla Stazione unica appaltante per conto del Comune di Caserta. Martedì prossimo si terrà la prima riunione operativa, seguirà la stipula del contratto e il passaggio di cantiere. Ma prima si attende dalla Prefettura il certificato antimafia delle due società. Al momento infatti Stazione unica e Comune sono in possesso soltanto di una pre-informativa. Sul tavolo in queste ore anche la vicenda sindacale. I rappresentanti dei 178 lavoratori del settore hanno chiesto infatti precise garanzie sul versamento delle mensilità pregresse e sul tfr (trattamento di fine rapporto) maturato minacciando nuove proteste nel caso in cui gli enti preposti non dovessero recepire le istanze della categoria.