La mozzarella torna in tavola, la diossina è sotto controllo

29 aprile 2008
Fonte: La repubblica Napoli

Diossina sotto i livelli di guardia, per l´85,6 per cento dei campioni di mozzarella di bufala analizzati in Campania. I risultati finali del piano di controlli predisposti dal ministero della Salute, su 387 campioni prelevati in 140 caseifici e corrispondenti a 959 allevamenti campani, scagionano la mozzarella di bufala dai sospetti di essere avvelenata dalla diossina. Dopo mesi infernali, tra sequestri di aziende, allarme "mozzarella di bufala inquinata", bombardamento mediatico e crollo delle vendite dell´"oro bianco" in Italia e nel mondo, i ministri della Salute, Livia Turco e delle Politiche agricole, Paolo De Castro forniscono i dati definitivi della seconda fase di analisi condotte dall´Istituto superiore di sanità (Iss), gli istituti zooprofilattici sperimentali di Napoli e Brescia, e del Laboratorio nazionale di referenza per le diossine, di Teramo. Nonché dal consorzio nazionale "La chimica per l´ambiente" di Porto Marghera e di un laboratorio privato di Amburgo, proposto dalla Commissione Ue.

Turco e De Castro danno il via libera sul mercato internazionale «a tutti i nostri prodotti lattiero-caseari, mozzarella di bufala campana inclusa». Per questa ragione, rimarcano che «il problema diossina esiste in modo circoscritto e comunque in misura ridotta rispetto a qualche anno fa, quando i riflettori dei mass media, della comunità nazionale e internazionale, non erano puntati sulla Regione Campania, attirati dall´emergenza rifiuti urbani».

Caso chiuso, dunque? Sì, se non fosse per quei 39 campioni (14,4 per cento), in cui si è superato il valore soglia di 2 picogrammi di diossina per chilo. Il commissario dell´Istituto zooprofilattico sperimentale per il Mezzogiorno, Antonio Limone considera la vicenda ancora aperta. «La diossina potrebbe provenire da più fonti: rifiuti tossici depositati illegalmente, combustioni selvagge di materiale plastico, sostanze anticrittogamiche nel foraggio». Tutti i campioni positivi provengono dalle analisi compiute nella prima fase del piano, nelle province di Napoli, Caserta e Avellino. Fanno riferimento a 102 allevamenti (100 a Caserta, due a Napoli) ancora sotto sequestro. Per questi, sono in corso approfondimenti mentre l´attività delle aziende resta bloccata.

Nessun problema, invece, per i 313 allevamenti bufalini di Salerno e Benevento per i quali sono stati esaminati 116 campioni di latte da 67 caseifici. I due ministri ricordano che «le attività di controllo ufficiale in Campania hanno permesso, grazie alle negoziazioni condotte dal ministero degli Affari esteri, di limitare da subito le ripercussioni negative in Paesi come Corea del Sud, Cina, Giappone, Hong Kong e Taiwan». E aggiungono: «Ora è il momento delle bonifiche e del rilancio del settore e delle imprese». Sarà avviata una campagna di comunicazione per sostenere la ripresa dei consumi. Piovono, intanto, le richieste di indennizzo. La Cia, Confederazione italiana agricoltori, chiede al governo e alla Regione Campania i danni per 100 milioni di euro, «per un comparto in ginocchio». La Coldiretti calcola che il danno immagine è costato mezzo punto al pil.

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