Provincia Ieri l’incontro con le parti sociali in vista del varo definitivo dello strumento

Piano rifiuti, i sindacati dicono sì

La Cgil: bene la filosofia di fondo, però la priorità è stabilizzare i lavoratori
14 maggio 2010
Fonte: Il Mattino Benevento

Benevento. Piano provinciale dei rifiuti, continua il percorso di avvicinamento all’approvazione definiva da parte dell’assemblea della Rocca dei Rettori, prevista per la fine di giugno. Ieri lo strumento di programmazione è stato presentato dall’assessore all’Ambiente Gianluca Aceto ai sindacati, alle organizzazioni imprenditoriali, alle ditte autorizzate, alla Camera di Commercio ed alle organizzazioni dei produttori agricoli; presente anche il direttore generale e amministratore unico della Samte (la società provinciale per la gestione dei rifiuti) Lello Bianco. Al termine dell’illustrazione, che segue i quattro incontri zonali dei giorni scorsi nel corso dei quali Aceto ha incontrato i sindaci, e che precede il confronto con le associazioni ambientaliste, fissato per lunedì 17 maggio, è seguito una ampio dibattito con l’intervento di esponenti del mondo sindacale e delle forze produttive. Ovviamente si è discusso in particolare del destino dei lavoratori del settore, legato alla definizione sollecita del Piano industriale della Samte. Al termine dell’audizione, protrattasi per circa tre ore, Aceto ha dichiarato: «Abbiamo raccolto numerose osservazioni e proposte, portate avanti con spirito critico, ma costruttivo. Ne terremo conto all’atto della formulazione, entro pochi giorni, delle proposte definitive da sottoporre al Consiglio provinciale. Non intendo presentare un Piano quale che sia, ma – ha sottolineato l’assessore - un Piano che funzioni. Sono soddisfatto della acquisita consapevolezza generale che sia necessario procedere sulla strada della pianificazione di lungo periodo per i rifiuti, pur mentre sono presenti problemi gestionali di non poco conto per il quotidiano». Problemi che possono essere avviati a soluzione solo «accelerando sulla strada della raccolta differenziata dei rifiuti»: solo così sarà possibile infatti «accedere alle risorse europee e far decollare l’intero ciclo dei rifiuti, superando il blocco imposto da Bruxelles dopo le procedure d’infrazione». Sull’incontro di ieri si registra l’intervento della Cgil: in una nota a firma congiunta di Antonio Tizzani e Felice Zinno (Fp Cgil), viene espresso apprezzamento per «i contenuti espressi e l’impianto culturale» del Piano rifiuti, e anche «per il ruolo positivo che la Provincia sta avendo sulla vicenda dei rifiuti del Sannio a partire dall’impegno gravoso che sta sostenendo nell’anticipare le spettanze salariali ai lavoratori». «L’Ente Provincia - sottolineano Zinno e Tizzani - si candida in questo modo ad essere la prima in Regione a definire il Piano rifiuti e con esso il Piano industriale, che in base alla normativa deve essere fatto entro 90 giorni». «Promossa» soprattutto la scelta strategica di puntare su riduzione, riutilizzo, riciclo, raccolta indifferenziata, e conseguente recupero energico». Per quanto riguarda il riciclo, la Provincia, suggerisce la Cgil, «non può non puntare sul settore agricolo». Ovviamente però «la raccolta dell’umido, da riutilizzare in agricoltura, ha bisogno di un’organizzazione che garantisca una frazione organica di qualità, responsabilizzando le famiglie, i commercianti ed i mercati». Giudizio positivo anche a proposito dell’individuazione di una linea premiale finalizzata al risparmio della tassa, nel momento in cui si passerà dalla Tarsu alla Tia, «che è a nostro avviso una buona politica per i cittadini, finalizzata all' equilibrio sociale ed ai risultati realmente raggiunti dai Comuni». Quanto alla definizione del Piano industriale, ovviamente il sindacato preme affinché sia rapido: solo così si potrà garantire l’assorbimento del personale dei consorzi, e dare certezze all’insieme dei Comuni sanniti, in modo da fornire un servizio efficiente e produttivo, ed evitare la giungla di appalti ed appaltini locali che rischiano di creare maggiore confusione, disordine e disoccupazione di massa dei lavoratori»

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