Le discariche non bastano più «Arriva una nuova emergenza»
«Se non ci saranno altri impianti entro il 2011 la Campania, come altre regioni italiane, rischia una nuova crisi rifiuti»: lo ha sostenuto l’amministratore delegato dell’Asia, Daniele Fortini, intervenendo ieri alla presentazione del rapporto Enea-Federambiente (di cui è presidente) sul trattamento dei rifiuti urbani in Italia. «Nella provincia di Napoli non basta un termovalorizzatore - sostiene Fortini - e i suoli promessi da oltre un anno dalla Regione per la realizzazione dell’impianto nella zona est ancora non sono stati messi a disposizione». Per questo motivo la situazione, secondo l’amministratore di Asia, resta ad alto rischio. Ma non solo. Il secondo problema da affrontare è quello del progressivo esaurimento delle discariche: per il momento restano aperte quelle di Chiaiano e di Terzigno, dove era stato programmato un raddoppio del sito. Raddoppio contestato dalle amministrazioni locali e messo in discussione dall’Europa. Judith Merkies, il capo della delegazione europea che per tre giorni alla fine di aprile ha girato la Campania, lo ha definito «inaccettabile». Resta quindi il problema di scongiurare una crisi da mancanza di discariche. Una crisi che sarebbe estremamente grave anche perché purtroppo in Italia sono ancora le discariche la valvola di sicurezza del sistema rifiuti. Come risulta dal rapporto di Enea e Federambiente queste continuano a ingoiare il 51,9 per cento del totale della spazzatura del nostro Paese, il 36,5 per cento senza nessun trattamento. Secondo Fortini, però, c’è anche un altro elemento di pericolo, quello economico: «Cresce la quantità e la qualità dei servizi chiesti dai cittadini e crescono le richieste delle comunità locali - sottolinea l’amministratore dell’Asia - ma le risorse a disposizione sono poche: dal 2007 al 2009 al Comune non è arrivato nessun contributodallo Stato, dalla Regione e dal Conai anche se la legge prevede crescenti percentuali di differenziata: per raggiungerle bisogna però mettere in campo nuove risorse». In Campania si è arrivati al 23 per cento di differenziata e nel solo Comune di Napoli si è passati dal 12 per cento del 2007 all’attuale 21 per cento, bisognava, invece, raggiungere il 25. Sul problema termovalorizzatore è intervenuto anche Pasquale De Stefanis, dell’Enea, ricordando che l’impianto di Acerra si troverebbe in un ingorgo se fosse costretto a smaltire i sei milioni di balle ancora accatastate nei siti di stoccaggio. E la struttura di Bertolaso è subito intervenuta sottolineando che le balle non sono destinate a quel sito: «La legge 123 del 2008 - è scritto in un comunicato - prevede la realizzazione, oltre a quello in esercizio ad Acerra, di ulteriori tre termovalorizzatori per lo smaltimento della produzione giornaliera dei rifiuti campani cui si è ipotizzata l’aggiunta di un quinto impianto tematico da dedicare, cioè, esclusivamente allo smaltimento dei 6 milioni di ecoballe prodotte sino al 2008».