Bruxelles

«Piano inadeguato», l’Ue processa la Campania

Attesa oggi la decisione per la procedura avviata nel 2007
6 maggio 2008 - Cristina Marconi
Fonte: Il Mattino

Spazzatura a Npaoli Con inquietante puntualità arriverà proprio oggi, mentre nelle strade di Napoli sono tornati roghi e proteste, l’annuncio del deferimento dell’Italia alla Corte europea di Giustizia per il caso dei rifiuti in Campania. Anche se la settimana scorsa la Commissione europea aveva già deciso di aprire l’ultimo capitolo della procedura d’infrazione avviata il 27 giugno scorso contro l'Italia per lo scandalo dei rifiuti nel capoluogo campano e nell'intera regione, la decisione verrà finalizzata, e quindi resa giuridicamente vincolante, solo oggi. E tra gli altri casi sul tavolo dei commissari, oggi c’è anche quello del piano per la gestione dei rifiuti pericolosi nel Lazio, per il quale la Corte Ue ha già condannato l'Italia. Trattandosi di una procedura per inadempimento ad una sentenza dei giudici lussemburghesi, si potrebbe concludere con una richiesta di multe. «La decisione è già in programma, c'è una riunione domani con le decisioni della Commissione su tutte le infrazioni di questo mese», ha confermato ieri la portavoce del commissario per l'Ambiente Stavros Dimas, Barbara Helfferich. All’origine della decisione di Bruxelles di portare avanti la procedura c’è il mancato rispetto della direttiva sui rifiuti del 2006. E in particolare di due articoli. Il primo, il 4, in cui si chiede che gli Stati membri «adottino le misure necessarie per assicurare che i rifiuti siano recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente». Il secondo, il 5, prevede che in ogni paese si adottino «le misure appropriate per la creazione di una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento» e che consenta alle comunità di raggiungere «l’autosufficienza in materia di smaltimento dei rifiuti». Nel testo delle motivazioni della decisione di oggi i tecnici comunitari spiegano che Bruxelles «giudica fondamentale che le autorità italiane non solo intervengano per risolvere la situazione drammatica, con tonnellate di rifiuti abbandonate per le strade, spesso bruciati, ma che creino anche un nuovo quadro di politiche nel settore del trattamento e della raccolta dei rifiuti». Per l’esecutivo comunitario «il fattore chiave (della decisione sul ricorso, ndr) è l'evidente fallimento dell'applicazione della direttiva rifiuti e del piano regionale sulla gestione dei rifiuti della Campania del 1997». Mentre «gli elementi per attuare un effettivo sistema di gestione dei rifiuti sono ancora lungi dall'essere completati». Con il via delle consultazioni al Quirinale, intanto, si avvia il percorso che dovrebbe portare il nuovo governo alla piena operatività: il primo Consiglio dei ministri, che il premier in pectore Silvio Berlusconi ha più volte annunciato di voler tenere a Napoli per affrontare l’emergenza rifiuti, potrebbe svolgersi nella settimana tra il 19 e il 23 maggio.

 

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