Frana, sono già saturi i siti per lo stoccaggio

Montaguto: i lavori procedono ma bisogna sistemare 100mila metri cubi di terreno argilloso
12 maggio 2010 - Vincenzo Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

Montaguto. Procede spedita l'operazione di rimozione del terreno argilloso sia nel versante del bivio Montaguto che nel versante opposto di Greci-Savignano, dove è possibile già avviare i lavori per la ricollocazione dei binari e l'istallazione delle rete aerea, rispettando così la consegna del capo della protezione civile Bertolaso per una ripresa dei collegamenti sulla linea Roma-Lecce entro la fine del mese. Le ferrovie sono le più interessate a raggiungere questo obiettivo. Pesa sulla gestione finanziaria la spesa per i servizi sostitutivi a Benevento e Foggia. Ma , intanto, scoppia una nuova emergenza. Sono prossime ad esaurirsi le aree per lo stoccaggio del terreno proveniente dalla frana. Sono già stracolmi i terreni agricoli requisiti nei pressi del km 41, così come quelli situati in prossimità del fiume Cervaro. L'Autorità di Bacino della Puglia sembra orientata a non concedere più altre autorizzazioni allo stoccaggio del terreno in prossimità del greto del fiume. Le Ferrovie dello Stato, al momento, possono sperare di scaricare materiale solo per altri due o tre giorni. Non c'è posto lungo la SS 90 delle Puglie dopo il Km 43, mentre già risulta sconvolto il paesaggio a località Ischia, dove si immaginava di realizzare nel 2004 addirittura una discarica. La questione è stata posta al sottosegretario Bertolaso dai militari del genio guastatori di Foggia, che hanno invitato gli enti locali a collaborare e a individuare una soluzione. Il sindaco di Montaguto, Giuseppe Andreano, non si è tirato indietro, ribadendo di essere disposto ad avviare una trattativa con alcuni privati. Diversamente, dovrà pensarci la Protezione civile con qualche decreto di occupazione o di esproprio in aree distanti dalla frana anche qualche chilometro. In pratica si tratta di stoccare almeno altri centomila metri cubi di terreno, tra materiale proveniente dal piede della frana presso la ferrovia e presso il bivio di Montaguto. Guai, pertanto, ad immaginare adesso una eventuale accelerazione del movimento franoso a valle. Per rendere, però, più debole la frana si sta pensando ad un intervento nuovo, non ancora sperimentato: il drenaggio orizzontale dell'acqua. Bertolaso ha spiegato nel suo ultimo sopralluogo a Montaguto che la frana si muove sul letto di un fiume. Non si sa però ancora a quale profondità scorre il corso di acqua. Di qui l'intento di perforare il corpo della frana, in più punti e quindi, nel caso di captazione dell'acqua, al suo drenaggio. L'operazione dovrebbe scattare la settimana prossima, non appena sarà possibile trasferire a Montaguto delle attrezzature speciali. Ovviamente non subirà alcuna variazione l'altra operazione di drenaggio del lago situato a quota 800 metri. I risultati, per chi sale sulla sommità del monte, si vedono ad occhio nudo. Il livello del lago è notevolmente sceso nell'ultimo mese. Un successo per le maestranze e per i tecnici che, dopo un primo fallimento, avevano insistito su questo tipo di intervento. Ad ogni modo un nuovo bilancio sull'andamento dei lavori sarà fatto la prossima settimana dal capo della protezione civile Bertolaso , che ha confermato l'intento di voler tornare in zona. Per l'occasione dovrebbe incontrarsi anche con alcuni ambientalisti che hanno avanzato la proposta per la costituzione di una commissione locale con il compito di seguire le operazioni in corso. Di possibili iniziative per aiutare i comuni limitrofi si parlerà, invece, oggi a Montaguto in occasione della visita del presidente dell'Alto Calore Servizi, Franco Maselli. Nel frattempo la Protezione civile è alla ricerca nel comune di Savignano di una sede dove poter organizzare meglio il suo lavoro. Il sindaco Oreste Ciasullo si è detto disposto a offrire locali di proprietà del Comune. Forse all'interno del castello Guevara.

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