Debiti, Consorzio contro Provincia
È scontro tra il commissario liquidatore Gianfranco Tortorano e il presidente della Provincia Domenico Zinzi. A far crescere la tensione il capitolo relativo alle risorse che l’ente di corso Trieste deve al Consorzio unico e che il commissario Tortorano punta a incassare. Conti che parlano di un debito di circa due milioni di euro per la sola gestione ordinaria relativa al primo trimestre 2010. Ma c’è di più. Tortorano ieri ha preso carta e penna e scritto a Zinzi in merito ad alcuni solleciti ricevuti dalla Provincia sulla rimozione del percolato dai siti su cui è competente il Consorzio unico. «A oggi - scrive Tortorano - il Consorzio non ha ricevuto dalla Provincia di Caserta alcuna risorsa per far fronte al servizio e, quindi, si trova in difficoltà finanziaria (...). L’attività dovrebbe essere svolta dalle Provincia e, in particolare, la Provincia di Caserta, sebbene sollecitata, ha espressamente dato conto di non essere tecnicamente in condizioni per subentrare». Insomma, una situazione a dir poco allarmante, al netto dell’inchiesta avviata dalla magistratura sulle promozioni e sulle assunzioni facili di personale all’interno del Consorzio; tema quest’ultimo sul quale Tortorano, come primo atto, ha azzerato ogni delibera riportando la situazione al 31 dicembre 2008. Ma i conti sono quelli che sono: e cioè spese per circa 6 milioni e mezzo di euro per coprire i costi del personale (il mese di aprile sarà pagato oggi), 600 mila euro le richieste mensili fatte pervenire dalle società incaricate della rimozione del percolato e una sostanziale impossibilità, da parte del commissario liquidatore, di procedere alla definizione di un budget (per effetto delle «variabili» rimesse di liquidità a opera dei comuni consorziati). Un bel rebus, acuito da almeno due fattori: il Consorzio unico deve garantire il controllo dei siti di San Tammaro (Maruzzella e Casone), Ferrandelle, Bortolotto, Lo Uttaro e Parco Saurino mentre la Gisec, la società provinciale costituita per la gestione del ciclo dei rifiuti al momento non ha né gli uomini né i mezzi per poter subentrare - come prevede la legge - nel controllo degli impianti. Ma allo stato manca ancora il piano industriale: di questo si discuterà in un incontro fissato per domani tra lo stesso Zinzi e l’amministratore unico di Gisec, Felice Di Persia. Una questione di non secondaria importanza, tanto che lo stesso Tortorano ha inviato una diffida alla Provincia. A sua volta Zinzi, alle prese con la definizione della Tarsu, è stato chiaro: «Daremo quanto dovremo; ma cercheremo di tagliare spese inutili per non gravare sulle tasche degli utenti». Tutti temi su cui si focalizzerà, oggi e domani, la visita della commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti: sopralluoghi a Ferrandelle, Villa Literno e Maruzzella oltre a una serie di audizioni - in prefettura - con Dda, forze dell’ordine, gli ex presidenti del Consorzione, gli ex responsabili delle articolazioni territoriali e lo stesso Tortorano. Sotto i riflettori le modalità quanto meno «disinvolte» nella passata gestione dell’ente consortile anche alla luce delle audizioni, svolte nelle settimane scorse, dell’ex commissario straordinario della Provincia di Caserta, prefetto Biagio Giliberti, e del procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo le cui dichiarazioni, agli atti della Bicamerale sulle ecomafie, sono state secretate. Infine i flussi: ieri oltre 1200 tonnellate di rifiuti (quasi tutti provenienti dal Napoletano) sono state scaricate a San Tammaro anche per effetto della paralisi di quasi tutti gli Stir: Caivano (chiuso per agitazione sindacale dal 7 maggio), Tufino (bloccato ieri dagli stessi motivi), Giugliano (fuori servizio da novembre per manutenzione), Pianodardine (off limits da lunedì per lavori straordinari).