Cilento, mare e spiagge sempre più "Blu"
Nel Cilento il mare è sempre più blu. Ancora un record per la costa a sud di Salerno che conquista dieci delle dodici «bandiere» assegnate quest’anno alla Campania dalla Fee Italia, Federazione per l'educazione ambientale europea in collaborazione con il Consorzio nazionale batterie esauste (Cobat). L’assegnazione è avvenuta ieri mattina a Roma, nella sede della Regione Lazio. La Campania con le sue dodici località (delle quali undici in provincia di Salerno e una sola in quella di Napoli) resta stabile, confermando le stesse località della precedente edizione. Ecco i Comuni dove, da ieri, sventola la «Bandiera Blu», su spiagge ed approdi: Positano, Agropoli, Castellabate, Montecorice-Agnone e Capitello, Pollica-Acciaroli Pioppi, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola-Palinuro, Vibonati-Villammare, Sapri per la provincia di Salerno, Massa Lubrense per quella napoletana. Tutti comuni che, secondo la Fee, «presentano un’offerta turistica di qualità ed un buono stato dell’ambiente marino e costiero». Il vessillo, che indica mare pulito ma anche servizi eco, come raccolta differenziata, piste ciclabili, accessibilità per tutti, quest’anno sarà esposto su 231 spiagge italiane, quattro in più rispetto allo scorso anno, rappresentative di 117 comuni italiani e che corrispondono a circa il 10% delle spiagge premiate a livello internazionale. Nel capitolo approdi turistici i premiati sono 61. A guidare la classifica nazionale quest’anno è però la Liguria con una località in più rispetto allo scorso anno. Secondo il segretario generale della Fee, Claudio Mazza, i dati dimostrano l'impegno crescente dei Comuni turistici marini rispetto «alla sempre maggior pressione del turismo sul patrimonio ambientale» che «impone ai Comuni di affrontare sempre nuove sfide per migliorare i propri standard di qualità orientando tutti i propri impegni in chiave di sostenibilità». Un bel successo, conunque, per il Cilento soprattutto dal momento che tra i rigorosi «blue flag», ovvero i criteri internazionali di valutazione, figurano la diffusione di notizie sulla qualità delle acque e sugli ecosistemi costieri, l'assenza di discariche in prossimità della costa, codici di condotta e ordinanze balneari disponibili al pubblico, corretto trattamento delle acque reflue e delle acque di scarico, contenitori per i rifiuti in prossimità della spiaggia, interdizione delle attività che costituiscono pericolo per i bagnanti, servizi e attrezzature di salvataggio, fontanelle di acqua potabile e telefoni pubblici, rapporto equilibrato tra le attività balneari e rispetto della natura. Un bel successo soprattutto se si considera che, sempre nel Cilento, di recente il Governo ha istituito le due riserve marine di Santa Maria di Castellabate e di Punta Infreschi. In entrambi i casi la gestione è affidata all’Ente Parco in sinergia con i Comuni di Castellabate, Camerota e San Giovanni a Piro.