Il ciclo integrato

Rifiuti, i sindaci si impegnano a pagare gli arretrati

Vertice a palazzo di governo
11 maggio 2010 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

L’impegno degli amministratori locali per evitare una crisi del comparto rifiuti. Il vertice sulla situazione finanziaria legata al ciclo integrato - tenutosi presso il Palazzo di Governo - è servito per ribadire la necessità di corrispondere regolarmente i pagamenti per le fatture emesse dalla società IrpiniAmbiente e relative a canoni e servizi per l’anno in corso. L’appello unanime - che ha coinvolto anche il prefetto Ennio Blasco - è stato improntato sulla necessità di rispettare i tempi per garantire la certezza del flusso. Diversamente, si rischia un’implosione del sistema e una nuova emergenza con gravi difficoltà e disagi. «Bisogna evitare - spiega l’assessore provinciale all’Ambiente, Domenico Gambacorta - che il sistema vada in crisi. Gli amministratori hanno risposto alle sollecitazioni dimostrando grande senso di responsabilità». I sindaci hanno confermato che faranno il possibile per rispettare le scadenze nei pagamenti come «hanno già fatto negli ultimi giorni, in cui alcuni comuni hanno provveduto alla copertura di una parte delle fatture emesse nei loro confronti». Il vertice in Prefettura è, dunque, stato incentrato prevalentemente sulla questione dei pagamenti dovuti a IrpiniAmbiente che - se corrisposti con una certa regolarità - potrebbero garantire respiro ed evitare affanni e disagi tali da provocare il blocco delle attività. Resta ancora aperta e gestita dai soggetti liquidatori, invece, la partita dei crediti vantati dagli ormai ex Cosmari al 31 dicembre del 2009. L’esigenza prioritaria, in questa fase, resta, comunque, quella di recuperare una somma tale da assicurare la possibilità di superare le difficoltà e concedere respiro ai vari soggetti impegnati nel comparto. L’Asa - a fronte di una richiesta di un milione e 900mila euro - si è vista corrispondere soltanto poco più di 700mila euro, utili al pagamento degli stipendi e ad affrontare le spese più urgenti. Altre aziende, invece, a causa dei mancati incassi non riescono a garantire puntualmente le spettante ai propri dipendenti. L’auspicio delle parti è che la sensibilità manifestata dai sindaci si tramuti, in tempi rapidi, in atti concreti. «Abbiamo chiesto agli amministratori - aggiunge Gambacorta - di emettere necessariamente il prossimo mese di settembre le cartelle della Tarsu, rispetto alle quali IrpiniAmbiente incasserà direttamente la quota relativa allo smaltimento». Nel frattempo, il primo giorno di chiusura - per lavori di manutenzione straordinaria - dello Stir di Pianodardine non ha creato difficoltà nella raccolta e nei servizi. Si sono registrati, invece, forti rallentamenti per quanto concerne le operazioni di sversamento presso lo Stir (ex Cdr) di Tufino. Meglio è andata, invece, ai compattatori che hanno trasferito i rifiuti presso la stazione di trasferenza di Flumeri. Nella giornata di oggi, invece, 13 mezzi scaricheranno a Tufino e 3 a Casalduni. La frazione inorganica dell’immondizia raccolta nella città di Avellino viene, invece, direttamente stoccata presso la discarica di Pustarza a Savignano. L’utilizzo di altri impianti non prevede - come espressamente evidenziato dai vertici di IrpiniAmbiente - un aggravio di costi per lo smaltimento. Ma, sicuramente, un notevole incremento delle spese di trasporto, lievitate dai 350 ai 450 euro - in rapporto alla destinazione - per ogni viaggio effettuato.

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