Rifiuti, trattativa sull'utilizzo dei siti
L’obiettivo, più volte dichiarato, dal presidente della Provincia Domenico Zinzi è quello di fare in modo che tutti gli impianti ricadenti sul territorio provinciale «servano» esclusivamente il Casertano. «Anche perché - ragiona il presidente di corso Trieste - se continuano a sversare rifiuti da Napoli, le discariche e i siti di stoccaggio della provincia di Caserta, vedi quelli di San Tammaro, si andrebbero a esaurire prima, provocando un aggravio di disagi e un prezzo ulteriore che questo territorio non può pagare». Ma la situazione è tutt’altro che a portata di mano, sebbene un incontro avvenuto venerdì sera con il generale Mario Morelli, responsabile dell’Unità operativa stralcio per il superamento dell’emergenza rifiuti, abbia gettato le basi per una progressiva diminuzione dei flussi provenienti dalle altre province. A cominciare dallo Stir di Santa Maria che immediatamente sarà a disposizione della sola provincia di Caserta e non sarà più utilizzato per lo stoccaggio provvisorio di rifiuti provenienti da altre zone. «Tutto ciò - spiegano da corso Trieste - va sempre visto nell’ottica di avere a disposizione il tempo necessario alla realizzazione di un termovalorizzatore in provincia di Caserta, che possa definitivamente mettere fine all’emergenza, chiudendo la gestione integrata del ciclo rifiuti». Un’idea, quella del termovalorizzatore, che Zinzi ha rilanciato proprio qualche giorno fa incontrando i delegati della commissione per le petizioni del Parlamento Ue ai quali ha chiesto impegni precisi per ottenere le risorse economiche necessarie a portare avanti il piano. «Ma la situazione è ballerina», hanno fatto sapere ieri dalla struttura tecnica di Palazzo Salerno. E infatti, a causa di un improvviso blocco del sito di Caivano, i riifuti di Napoli oggi saranno portati a Maruzzella. «Del resto - dicono dallo staff di Morelli - riorganizzare in poche ore l’intero flusso dei rifiuti in Campania non è facile». Tanto più che proprio di recente si sono registrati problemi all’impianto di Pianodardine; e dunque lo «sfogo» di San Tammaro diventa necessario. Ma Zinzi non demorde: «L’accordo c’è, sul rispetto del quale noi vigileremo. Certo, poi ci sono le emergenze ma non dimentichiamo che Napoli può disporre anche del sito di Terzigno: usino quello». E occorrerà tempo anche per stabilire la definitiva uscita di scena del consorzio Salerno 2 che attualmente gestice l’impianto di Maruzzella dove è impegnato, tra l’altro, anche nelle operazioni di costruzione. La riunione tecnica dell’altra sera, voluta da Zinzi, è servita anche a chiudere il contenzioso con il consorzio (raggiunta un’intesa sul pagamento rateizzato delle somme economiche dovute), ma perché il Sa2 se ne vada occorre che la Gisec, la società provinciale, sia realmente operativa con autonoma gestione di mezzi e uomini che, a tutt’oggi, non ci sono. Ecco perché domani Zinzi incontrerà l’amministratore unico della società, l’ex magistrato Felice Di Persia.