Frana, la ferrovia resta bloccata
Montaguto. Slittano i tempi per la riapertura della linea ferroviaria Roma-Lecce. Di una o due settimane. Di conseguenza anche per il ripristino della bretella sulla statale 90 delle Puglie occorre immaginare un ulteriore rinvio. Non più entro la prima metà di giugno ma alla dello stesso mese. A dichiararlo è generale di corpo d’armata Giuseppe Valotto, che ha visitato la base operativa di Montaguto per fare il punto sull’andamento dei lavori affidati all’esercito. Il generale avrebbe dovuto incontrarsi col capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, che all’ultimo momento è stato costretto a rimanere a Roma e a rinviare il sopralluogo nell’area della frana, provocando qualche malumore tra gli amministratori locali e gli operatori economici che speravano di potergli rappresentare i loro problemi. Ad ogni modo l’annuncio del generale Valotto è stato concordato con il responsabile della protezione civile. A far saltare i tempi di ripristino dei servizi ferroviari sono state le ultime piogge, le difficoltà sopraggiunte per liberare la massicciata dal terreno argilloso e per il prosciugamento del lago formatosi a quota 800 metri. Per non parlare della difficoltà legate al drenaggio di tutte le acque presenti nel corpo di frana. Non a caso a questi lavori stanno provvedendo direttamente i militari. «Stiamo creando - ha spiegato il generale Valotto - condutture e viabilità che ci consentano di arrivare in cima, dove si è formato il lago. Stiamo anche allestendo la canalizzazione delle acque di scolo dal monte al piede della frana, di un terrazzamento di contenimento, di una terza linea di sifonaggio del lago e di monitoraggio della frana». La presenza dell’esercito conferma la volontà di aiutare il territorio ad uscire dall'attuale isolamento. «Siamo stati impiegati - ha concluso il capo di Stato maggiore - anche in altre operazioni e sempre con successo, a testimonianza della nostra vicinanza e solidarietà ai cittadini». Ma per i geologi campani, venuti qui nei giorni scorsi, il fenomeno franoso di Montaguto è incontrollabile. Non bastano, nonostante gli attuali ritmi di lavoro, neanche gli interventi messi in campo. Quattro cantieri aperti, con l’impiego giorno e notte di centinaia di maestranze e di militari. Anche per questo motivo comincia a serpeggiare un comprensibile malumore tra i residenti. «Non ci sono certezze sul futuro - spiega Antonio Maglione, imprenditore locale - avremmo voluto confrontarci su questo con Bertolaso». In attesa di provvedimenti è anche il sindaco di Montaguto, Giuseppe Andreano, alle prese con sfratti e richieste di aiuto economico da parte dei cittadini residenti nell’area frana. L’europarlamentare Erminia Mazzoni, invece, si ritiene ottimista. Le rassicurazioni ottenute dalla Protezione civile e dalle Ferrovie dello Stato - ribadisce in un documento - in due successive e diverse occasioni d’incontro sullo stato dei lavori, per la riattivazione della linea ferroviaria che collega la Campania con al Puglia, mi fanno ritenere che stavolta sia quella buona. Dopo la frana dello scorso 11 marzo la situazione è precipitata. Non è pensabile che in Europa si discuta di supremazia dell’Italia per i nastri tagliati dell’alta velocità, mentre il povero viaggiatore del sud per raggiungere Roma da Lecce impiega sette ore. È questo il tema sul quale ho trovato piena sintonia con l'amministratore delegato Mauro Moretti».