La polemica Convocati sindacati e consumatori per spiegare i rincari

Picarone: ecco perché la Tarsu è aumentata dalla Provincia

"Palazzo Sant'Agostino rende gravosa la tassa e penalizza chi fa più raccolta differenziata"
8 maggio 2010
Fonte: Il mattino Salerno

Aumenti rifiuti, nuovo round: questa volta è il Comune che convoca sindacati e consumatori per spiegare che la Tarsu, per quanto riguarda la parte comunale, non è aumentata. Invece carte alla mano si spiega che è lievitata la parte decisa dalla Provincia «rendendolo oltremodo gravoso e insostenibile per i consumatori, le famiglie e le imprese» penalizzando proprio i Comuni come Salerno dove la raccolta differenziata è più alta. La contromossa del Comune dopo la conferenza stampa dei commissari dei Consorzi di Bacino salernitani che giovedì detto che il centrosinistra con «gli sprechi e le clientele» della gestione dei Consorzi degli anni passati hanno provocato l’aumento dei costi e dunque della Tarsu, arriva con un’iniziativa istituzionale. L’assessore al Bilancio Franco Picarone ha convocato Luigi Della Greca, direttore Settore Ragioneria, Domenico Barletta direttore Settore Ambiente, Elvira Cantarella direttore Settore Tributi e i sindacati: Gaetano Pellegrino della Cisl Adiconsum, Carmine Sessa per la Uilp Uil, Emilia Muoio dello Spi Cgil, Peppe Sorrentino della Federconsumatori, Lello Sepe dell’Adoc Salerno. Riunione per spiegare dati alla mano l’aumento della tassa sui rifiuti del 20%. Primo punto del percorso la legge dell’anno scorso che obbliga i Comuni a coprire integralmente il costo del ciclo rifiuti con la Tarsu pena la nomina di un commissario ad acta con lo scioglimento del consiglio comunale. Secondo punto la legge che impone, in via provvisoria, di calcolare la Tarsu sulla base di due distinti costi: uno elaborato dalle province, tramite le società provinciali, che forniscono ai singoli Comuni le indicazioni degli oneri relativi alle attività di smaltimento o recupero dei rifiuti, e uno elaborato dai Comuni indicante gli oneri relativi alle attività di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti e smaltimento e recupero della raccolta differenziata. «Per quanto riguarda la parte di nostra competenza - spiega Franco Picarone - non aumenteremo di nulla il costo della Tarsu, mantenendo il regime di agevolazione per le fasce deboli già concordato. In realtà è stata la decisione del Governo di considerare l’emergenza finita a far aumentare la tassa insieme alle scelte della Provincia». Comune, sindacati e consumatori hanno stilato un documento finale in cui si mette proprio sotto accusa la decisione del Governo Berlusconi di dichiarare cessata l’emergenza «che in realtà - è scritto - non si è verificata, se non nel senso di spostare solo sui cittadini i costi dell'intero ciclo dei rifiuti». Insieme alle cessazione delle sovvenzioni con cui il commissariato di Governo alleviava i costi del ciclo della spazzatura che ora ricadono solo sui contribuenti, si accusa anche le indicazioni della Provincia «che sono le uniche ad incidere sull’incremento del prelievo tributario, rendendolo oltremodo gravoso e insostenibile per i consumatori, le famiglie e le imprese». Infine le parti hanno messo sotto accusa il meccanismo adottato dalla Provincia per quanto riguarda la tassazione che, a loro dire, «disincentiva la raccolta differenziata, soprattutto laddove prevede una tariffa unica e più elevata della precedente per lo smaltimento della frazione indifferenziata, non distinguendo tra i diversi livelli di raccolta differenziata raggiunti da ciascun Comune».

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