Montaguto

Bertolaso traccia il piano anti-emergenza

Il sottosegretario torna sulla frana per accelerare la messa in sicurezza
7 maggio 2010 - Vincenzo Grasso
Fonte: ll Mattino Avellino

Montaguto. Il ritorno del sottosegretario Guido Bertolaso. Alle ore 11, presso la base operativa nell’area Pip, accompagnato dal generale di Corpo d’armata Giuseppe Valotto, incontrerà i suoi più stretti collaboratori per una verifica dell’andamento dei lavori, ma anche per prendere atto di nuove emergenze. Quella che alcuni esperti hanno definito una frana ”anomala e imprevedibile” sta mettendo a dura prova quanti si stanno adoperando per governarla e imbrigliarla. Tutto questo mentre la pioggia complica notevolmente i lavori ai piedi della frana. I mezzi sono costretti a muoversi, specie dove si stanno realizzando i terrazzamenti, con maggiore cautela. Anche l’attività di rimozione del terreno argilloso presso il bivio di Montaguto, dove è ormai compromesso il deposito della famiglia Perazzo, nonostante l’impegno dei militari dell’XI Genio guastatori di Foggia, avviene tra mille difficoltà. Qui il movimento franoso è più accentuato che altrove. Sicuramente superiore ai 7 centimetri all’ora . Il tratto della statale 90 delle Puglie, tra il km 43 e il km 41, è ridotto male, con buche e avvallamenti che mettono a rischio il movimento dei camion utilizzati per il trasferimento del terreno. Dove, invece, si procede speditamente e senza intoppi è nel cantiere delle Ferrovie dello Stato e a monte, dove continua l’attività di aspirazione del lago e di drenaggio delle acque. Le ragioni di questo attivismo si comprendono. Nel primo caso le Ferrovie devono raggiungere l’obiettivo di mettere in sesto la rete ferroviaria entro la fine del mese. Lo ha annunciato, tra l’altro, lo stesso sottosegretario Bertolaso. Ripristinare i servizi sulla tratta Roma-Lecce significa rispondere ad una delle richieste più pressanti e preoccupate degli amministratori della Regione Puglia e Campania e di molti pendolari ed operatori economici. Ma significa anche eliminare i costi per i servizi sostitutivi. Nel secondo caso (lo svuotamento del lago) si tratta di dare corso a quella che tutti i tecnici e geologi ritengono l’operazione propedeutica all’avvio della messa in sicurezza dell’intera area. Il giorno dopo l’arrivo a Montaguto della delegazione dell’ordine regionale dei geologi si continua a commentare la proposta avanzata davanti agli amministratori locali, ai tecnici dell’Autorità di Bacino, del genio civile di Ariano e della protezione civile: basta con gli interventi tampone che comportano solo spreco di risorse; si passi subito, invece, ad un progetto definitivo d’intesa con i geologi che conoscono non solo questa frana ma anche le altre del territorio regionale. «Noi siamo disponibili - sostiene il presidente dei geologi, Francesco Russo - vogliamo aiutare il territorio ad uscire dall’isolamento». Per il professore Domenico Calcaterra dell’Università Federico II, la Regione Campania dovrebbe addirittura pretendere il ritorno alla gestione ordinaria della frana e guidare il processo di messa in sicurezza dell’area. Se si commette l’errore di non iniziare entro l’estate questi lavori, saranno le piogge autunnali a vanificare i sacrifici fatti finora. Anche per questo motivo dai giovani di Montaguto è partita la proposta indirizzata a Bertolaso per la costituzione di una commissione locale che possa seguire e verificare l’andamento dei lavori. Attende certezze, infine, anche il sindaco di Montaguto, Giuseppe Andreano. «Si parla di deleghe - sostiene - e autorizzazioni per poter porre in essere determinati atti, tra cui gli sfratti. È evidente che la struttura commissariale deve mettere a disposizione le risorse necessarie». Non si sa, tuttavia, se nel corso del sopralluogo di stamane Bertolaso incontrerà i sindaci del territorio.

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