La denuncia degli ambientalisti: centinaia di roghi, la prefettura rimette in campo la task force

Terra dei fuochi, torna l'allarme diossina

Pneumatici, bidono di veleni e cavi elettrici bruciati per il rame da vendere
6 maggio 2010 - Tonia Limatola
Fonte: Il Mattino

Incendi nella terra dei fuochi Giugliano. L’attenzione era calata e, a distanza di un anno, il bilancio in prefettura sull’esito dei controlli contro i roghi di rifiuti non piace agli ambientalisti. Da ieri, però, la task force delle forze dell’ordine si è ricompattata ed entro pochi giorni ripartirà l’offensiva contro chi inquina nella cosiddetta Terra dei fuochi. A maggio del 2009 i controlli sul territorio avevano rallentato o addirittura bloccato lo sversamento e l’incenerimento illegale dei rifiuti agli angoli delle strade e nelle campagne, ma poi, da qualche mese il fenomeno dei roghi è riesploso. Adesso i nuovi controlli dovranno servire a far rispettare nuovamente le ordinanze comunali contro lo smaltimento illegale delle gomme d’auto. Un’iniziativa che sembrava destinata a fare archiviare la paura della diossina puntando sull’inasprimento delle sanzioni- fino alla sospensione dell’attività per quindici giorni - per colpire chi vende e chi scarica le gomme d'auto e altri materiali tossici nelle campagne e nelle piazzole dell'asse mediano e lungo la circumvallazione esterna, da Casoria a Lago Patria, con zone di emergenza nell’Asi Giugliano-Qualiano. Un accordo tacito che, sembra, abbia preso piede in tutti i comuni dell'hinterland. Se n’è tornato a casa soddisfatto il primo cittadino di Qualiano, Salvatore Onofaro – l’unico sindaco presente dell’area giuglianese - che aveva sollecitato l’incontro di ieri e che a novembre 2008 - con un Sos al prefetto - aveva dato il via alla crociata antidiossina. C’è amarezza per la scarsa attenzione dei comuni della zona che - anche nei casi in cui hanno siglato l’ordinanza – hanno disertato la riunione in prefettura. Non c’erano i sindaci, ma nemmeno dei delegati. «I sindaci fanno come gli struzzi: restano in silenzio per non danneggiare l’immagine delle loro città. Così i temi ambientali, trattati solo nei convegni, non si traducono mai in atti politici», tuonano gli ambientalisti. Al tavolo c’erano, invece, i vertici dei dei carabinieri, delle Fiamme gialle e della Polizia, assieme ad Asl e Arpac. Il calendario degli intereventi congiunti dovrà passare attraverso un altro incontro in Questura. Le forze dell’ordine potranno servirsi anche delle informazioni diramate su una web tv che, giorno per giorno, pubblica le immagini dello scempio inviate dai cittadini e testimonia che, come affermano da Legambiente Campania, il fenomeno non è mai scemato. Anzi, adesso coinvolge anche altre aree. «Si è allargato il perimetro della Terra dei fuochi - dice il direttore regionale Raffaele Del Giudice -. Dal tratto della circumvallazione esterna che attraversa il giuglianese si è estesa verso il litorale domitio e, dall’altro lato, fino a Casoria. Quotidianamente grossi cumuli di rifiuti vengono fatti bruciare per ore, e a qualsiasi ora del giorno, per smaltire tonnellate di rifiuti tossici ogni giorno. L’aria è appestata. Il motivo? Sono pochissimi i controlli e si va avanti nonostante l’ordinanza dei comuni contro lo smaltimento illegale dei pneumatici». Fanno paura i continui roghi nella zona Asi di Giugliano. La tecnica di smaltimento è sempre la stessa: utilizzano le gomme d’auto per occultare l’incenerimento illegale di altri rifiuti speciali e tossici. «Il problema vero su questo territorio vastissimo – continua Del Giudice - è che non c’è controllo sulle aziende che dovrebbero smaltire i copertoni. Poi, aspettiamo da troppo tempo l’avvio dell’operazione Primavera, la task force tra i diversi corpi delle forze dell’ordine. Speriamo che questa sia la volta buona».

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