Ciclo rifiuti, torna l'allarme finanziario
Garantire un servizio regolare, senza affanni e continue sofferenze. Prefettura e soggetti impegnati nel ciclo integrato dei rifiuti sono concordi sulla necessità di portare, in tempi rapidi, la nuova gestione del ciclo integrato dei rifiuti a regime. Un obiettivo realizzabile esclusivamente assicurando un flusso finanziario certo e costante. Per questo - nel corso dell'ultimo vertice presso il palazzo di Governo - si è convenuto sull'opportunità di dire basta al circolo vizioso generato da molte amministrazioni locali che hanno accumulato ingenti debiti nel pagamento dei servizi, pur riscuotendo regolarmente la tassa dai cittadini. La situazione - nelle ultime settimane - è addirittura peggiorata: molti enti continuano a non pagare neanche le quote dovute ad IrpiniAmbiente. «Rispetto a fatture emesse per tre milioni e 200mila euro - spiega il presidente del collegio dei revisori dei conti della società provinciale Walter Palermo - abbiamo riscosso appena un milione e 500mila euro, comprensivi del milione e 200mila euro versati dalla città capoluogo». Il sistema è sempre più al limite: si corre il rischio che tutto possa saltare da un momento all'altro, senza la possibilità di ricorrere all'ennesimo tampone. Una prospettiva drammatica che, però, è tutt'altro che lontana. Di qui, la scelta di stringere i tempi e porre un ultimatum: le parti si ritroveranno presso il palazzo di Governo nella mattinata di venerdì per un'analisi ancora più puntuale della situazione e per definire le azioni da adottare nei confronti dei comuni morosi e inadempienti. Il tempo degli appelli e degli inviti è finito. Il prefetto - nell'attesa di conoscere quanto i vertici di IrpiniAmbiente saranno riusciti a recuperare per gestire le esigenze più urgenti di questa fase - comunicherà le modalità di intervento nei confronti delle amministrazioni che determinano continue sofferenze e mettono a rischio la tenuta del sistema. Il rappresentante di governo ha fatto capire di non essere intenzionato a tollerare ulteriormente quelle situazioni che rischiano di provocare il blocco dei servizi e di tutte le attività afferenti il ciclo integrato dei rifiuti. A margine del summit ha, dunque, comunicato ai soggetti impegnati nel comparto che si riserva di assumere ogni determinazione utile a convincere i comuni a rientrare del debito accumulato. Comunicherà venerdì le modalità con cui intende intervenire nei confronti delle amministrazioni morose. La sensazione che ha lasciato trasparire è che, stavolta, andrà oltre gli ammonimenti e gli inviti a rientrare di almeno parte del debito. Non è inimmaginabile la scelta della linea dura. Un percorso rispetto al quale c'è il sostegno di grossa parte delle organizzazioni di categoria che, da tempo, rivendicano una certezza del flusso che assicuri tranquillità occupazionale per gli addetti del comparto, da tempo costretti a fare i conti con continue difficoltà. Il pagamento, senza ritardi, delle spettanze di aprile non è servito a placare l'agitazione delle maestranze. I fondi per sanare le numerose emergenze denunciate - dalla manutenzione dei mezzi all'acquisto di tutte le attrezzature necessarie allo svolgimento delle varie attività afferenti il ciclo integrato - continuano a mancare. Si è, dunque, creato un fronte comune che rivendica l'applicazione di un ben preciso principio: «Alla garanzia di un servizio essenziale, devono corrispondere pagamenti puntuali». Il tempo di appelli, promesse e tentativi di accordi è, però, finito: da venerdì si cambia registro.