Saba tra interdittiva antimafia e ricorsi al Tar

5 maggio 2010 - da.vo.
Fonte: Il Mattino Caserta

Il primo quadrimestre del 2010 al Comune di Caserta sarà ricordato per le alterne vicende che hanno attanagliato il settore dei rifiuti. Tutto è iniziato nella seconda metà di febbraio, quando la Prefettura di Napoli ha emanato un provvedimento di interdittiva antimafia per presunte infiltrazioni camorristiche nei confronti della Ecologia Saba. La società di Ercolano era attiva sul territorio di Caserta dall’ottobre 2008, da quando cioè si era aggiudicata l’appalto quinquennale, del valore complessivo di 59milioni di euro, per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Il provvedimento di interdittiva ha costretto il Comune a rescindere il contratto con la Saba, così come previsto dalla normativa antimafia e dal protocollo di legalità sugli appalti, e a bandire una nuova gara per l’affidamento del servizio di igiene urbana. Nel frattempo però l’Ente ha ottenuto dalla Prefettura che la Saba continuasse ad operare in città fino alla nuova aggiudicazione. Un traguardo che tuttavia non è ancora stato raggiunto. Complice il mancato passaggio di consegne in materia di rifiuti tra Comune e Provincia (slittato al 2011) e malgrado l’adozione di una procedura negoziata, concessa per i casi di somma urgenza, l’amministrazione Petteruti continua, a distanza di quasi tre mesi dall’interdittiva, ad avvalersi dell’operato della Saba per scongiurare il blocco delle attività e il rischio di una nuova emergenza rifiuti.

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