Acerra, si ferma l’osservatorio ambientale

Termovalorizzatore, cambia gestione il monitoraggio delle emissioni. I Comuni si candidano
22 dicembre 2009 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Si è tenuta il 16 dicembre l’ultima riunione dell’osservatorio ambientale di Acerra che dovrebbe cessare le proprie attività il 31 dicembre. Ma la struttura del sottosegretario Bertolaso sta valutando due ipotesi alternative: mantenere in vita l'osservatorio per tutta la durata della struttura stralcio che dovrebbe chiudere il 30 settembre 2010, o affidare le competenze di monitoraggio ambientale agli enti locali. Nel frattempo dovrebbe anche decollare un monitoraggio epidemiologico che è stato approvato e finanziato dal ministero della Sanità: in campo ci sono i Comuni di Acerra e San Felice Cancello. Dal canto suo anche la Regione non rinuncia a dire la sua. Ma non sono questi gli unici interrogativi aperti intorno alla partita dei termovalorizzatori campani. Interrogativi che troveranno una risposta solo con la firma e la pubblicazione del decreto che dovrebbe sancire la fine dell’emergenza e che, a quanto pare, non è ancora arrivato al presidente della Repubblica. Nella sua ultima stesura il decreto avrebbe quantizzato il valore del termovalorizzatore in 370 milioni di euro: una scelta che non è piaciuta al governatore Bassolino che ha spiegato: «Appare singolareche il prezzo dell’impianto venga fissato dal decreto legge». Una questione di non poca importanza per la Regione che è ovviamente interessata all’acquisto del temovalorizzatore anche se nel decreto non si esclude che questo possa diventare proprietà della presidenza del consiglio. O di un privato. Ma l’intera questione termovalorizzatori è una di quelle che è stata più volte modificata nelle varie redazioni del decreto. In un primo tempo, infatti si era ipotizzato che il valore dell’impianto di Acerra fosse stabilito dall’Enea. Non solo: non si parlava di privati. Qualcosa, dunque, nelle ultime settimane è cambiata. E probabilmente ha anche pesato la posizione della Impregilo, al momento proprietaria della struttura tramite la Fibe. L’impresa, infatti, ha posto le sue condizioni per andare via e non sembra intenzionata a passare le consegne senza una road map precisa del pagamento. Una novità è anche la data del cambio di mano per la gestione dell’impianto: in un primo momento il subentro della A2A era stato fissato per il 31 dicembre, poi è slittato al 15 gennaio e il collaudo definitivo partirà solo dopo quella data mentre Fibe ha annunciato nella seduta del 16 dicembre dell’osservatorio Ambientale di avere già svolto «un collaudo interno con una società terza», per certificare il funzionamento. L’impianto ha lavorato per 30 giorni continuativi al massimo della potenza. Le performance raggiunte dall’impianto hanno superato quelle minime previste in progetto. La potenza massima raggiunta in questo periodo, ovvero 113 MWe rappresenta un valore molto significativo. Inoltre, i dati sulle emissioni e sui microinquinanti sono molto tranquillizzanti e sono sotto dell’80% rispetto ai valori limiti stabiliti dalla normativa nazionale di settore». Nel decreto del 5 marzo 2009 si spiegava: «Resta a carico del costruttore la responsabilità della conduzione delle fasi di avviamento e di esercizio provvisorio dell’impianto di Acerra fino ad avvenuta ultimazione delle prove di collaudo con esito positivo». In parole povere A2A avrebbe dovuto subentrare a collaudo avvenuto. Ma le cose sono cambiate in corso d’opera. Le operazioni del collaudo definitivo sono cominciate il 13 dicembre e andranno avanti per sei mesi. Il problema centrale sembra essere quello della quantità d’energia prodotta: se sarà quella prevista i margini di guadagno saranno sufficienti a ripagare i debiti accumulati dalla struttura e a garantire guadagni sufficienti ad A2A. Altrimenti il rischio è grosso. Ma per garantire tutti nel decreto ci dovrebbe essere una clausola che in caso di funzionamento a rilento abbatterebbe il valore dell’impianto. E questo anche se la struttura del sottosegretario ha, però, più volte sottolineato il buon funzionamento del termovalorizzatore.

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