«Bertolaso ha tradito la città che lo ha aiutato nell’emergenza»
Petteruti contro il sottosegretario: “Abbiamo dato le discariche ma la bonifica non c’è stata”
Antonio Pastore È arrabbiato, e non fa nulla per nasconderlo. Ma è incredulo e sconcertato anzitutto. «Spero che queste si rivelino delle anticipazioni senza seguito, d’altra parte - premette il sindaco Petteruti - non solo non siamo stati informati ma neanche preavvertiti di una simile eventualità, sarebbe gravissimo». Caserta nella black list, allora... «Invito tutta la stampa nazionale a fare un giro in città, chi ha occhi che guardi le strade e le piazze del capoluogo. È una città sporca questa? È una città dove non si fa la differenziata questa? È la stessa città degli anni scorsi? Qualche giorno fa sono stato a Brruxelles: ho una foto in cui mi sono fatto riprendere a fianco di un cumulo dei sacchetti lasciati sul marciapiede alle 10 e 30. Sarà stato un caso, magari: che facciamo la sciogliamo Bruxelles?» Differenziata e isole ecologiche sono state il vostro refrain, non se ne sono accorti a Roma? «Ma qui i risultati si sono visti, invece. E non ci siamo fermati. Stiamo lavorando al miglioramento della raccolta e dello spazzamento delle strade, è ormai imminente l’apertura della nuova isola ecologica, altre sono in via di realizzazione, andiamo velocemente verso la trasformazione della tassa in tariffa, ma che vogliono di più?». Se l’apettava da Bertolaso una simile bocciatura? «Assolutamente no. Primo perchè stimo il sottosegretario e la sua capacità di giudizio, e poi perché sicuramente ha ben presente la disponbilità che ha sempre trovato in questa città nei momenti difficili. Sono convinto che qualcuno vicino a lui abbia avuto notizie fuorvianti, se si dovesse rivelare fondata la notizia dell’inclusione di Caserta nella lista nera». Bertolaso aveva firmato un patto con Caserta... «Sì un patto che la città ha onorato e il governo no. Tre anni fa abbiamo messo a disposizione lo Uttaro nel momento più acuto dell’emergenza, attirandoci critiche e accuse. Quando questa fase si è chiusa non solo non abbiamo visto i finanziamenti per la bonifica delle discariche ma siamo stati lasciati soli a togliere i rifiuti dalle strade». Ma non sono stati i militari a risolvere la situazione? «I militari sono venuti sì ma a singhiozzo, il loro è stato un contributo importante però il problema è ricaduto tuto sulle nostre spalle. Non dimenticate che ci siamo assunti la responsabilità di allestire un sito di trasferenza provvisorio nell’area St. Gobain, sotto un capannone chiuso ermeticamente, io mi sono esposto in prima persona per questo e per gli altri provvedimenti presi in quel periodo. L’estate scorsa, a Napoli, in un vertice con il commissariato e con un accordo già ridotto ai minimi termini rispetto agli annunci, abbiamo avuto l’ennesima promessa non mantenuta, 10 milioni per il risanamento rimasti anche loro lettera morta». Cosa ha in mente di fare adesso? «Se la notizia sarà confermata non ce ne staremo con le mani in mano, daremo battaglia perché un’ingiustizia come questa non può passare».