Il sindaco dalla ribalta Tv

“Sarà di nuovo caos-rifiuti»

La sfida: il termovalorizzatore non potranno farlo senza di noi
19 dicembre 2009 - Piera Carlomagno
Fonte: Il Mattino Salerno

Predice una nuova emergenza rifiuti e abbandona il termovalorizzatore al suo destino. De Luca in tv sta, come al solito, sull’attualità più stretta, parla alla gente senza mediazioni, mettendo, tra il colpo accusato e la reazione, circa ventiquattr’ore ed esterna: «I poteri tutti alla Provincia? No, non é così. C’è un decreto legge, quindi parliamo in termini legislativi. Il decreto deve essere convertito in legge nei prossimi 60 giorni. Il Governo ha deciso che é finita l’emergenza rifiuti. Noi siamo commossi per questo avvenimento. Non é così ovviamente. Ma facciamo finta che sia così. Il decreto dice che i Comuni hanno la competenza sulla raccolta. Sugli impianti hanno invece competenza le società provinciali, che sono ipotizzate da una stupidissima legge regionale che difendono solo le Province. Ma non é chiaro - continua - Prevedo mesi di grandissima confusione. Noi continueremo a fare il nostro lavoro». E qui le parole più sofferte : «Di termovalorizzatori non abbiamo bisogno e quindi non abbiamo nessun interesse a farlo. Se lo possono portare ad Arcore - poi il fendente - Se qualcuno lo propone si farà... se c’è l’intesa con il Comune di Salerno». E l’altro: «Avremo mesi di emergenza... tranne che a Salerno. Il quadro che io ho non é quello ipotizzato dal decreto legge. Nell’hinterland napoletano c’è l’ira di Dio. Prevedo mesi di confusione e problemi. Il termovalorizzatore se lo possono prendere domani mattina, ma non faranno niente. Da qui a dieci anni non faranno niente. Noi intanto andiamo avanti: inauguriamo la nuova spazzatrice a metano». Aspetta dunque il sindaco che il decreto si converta in legge, si lascia alle spalle ciò che non è più possibile e non commenta la possibilità che tutti i suoi atti precedenti potrebbero dover essere confermati dal presidente della Provincia Edmondo Cirielli che, nel commentare a caldo il decreto legge aveva detto: «Collaborerò, se lui vorrà farlo, con il sindaco De Luca e farò tesoro della sua esperienza». Per De Luca la partita termovalorizzatore si chiude qui, come del resto aveva fatto immaginare già da qualche tempo con le sue ultime dichiarazioni. Dalla nuova spazzatrice a metano alla città bella, pulita, sicura, europea, il passo é breve. Dopo un veloce passaggio sull’aggressione a Berlusconi e la considerazione che in prossimità delle elezioni il clima diventa più torbido («siamo vicini alle elezioni regionali e ci si può aspettare di tutto, non ultimo iniziative giudiziarie»). E dopo una risposta indiretta alle accuse del consigliere del Pdl Roberto Celano, che ha reso note le spese del Comune per le luminarie di Natale (circa 2 milioni e 300mila euro): «nel mondo politico ormai c’é confusione. Se persone di destra che dovrebbero difendere i commercianti, le imprese, attaccano il più grande investimento fatto proprio per la promozione commerciale, turistica...»... De Luca affronta incidentalmente l’argomento influenza A: «Abbiamo avuto quest’anno il tasso più basso di influenza. E’ stata una immensa speculazione fatta dalle case farmaceutiche per produrre questi vaccini che non servono a niente - la battuta - Ora se li devono fare alla pizzaiola. Ci costeranno una barca di soldi. Io lo dissi subito: io non mi vaccino». Non poteva mancare il grande successo del plastico, il crescent neoclassico e la vela moderna, il fronte di mare e la nuova viabilità nel porto dalla Baia a piazza della Libertà, approvata in giunta ieri mattina. Una nuova suggestione: un viale monumentale dentro la cinta portuale. Poi a volo d’angelo su vari argomenti: l’abbattimento della spalla del ponte della ferrovia a Torrione, il teatro Verdi che: «con questa programmazione di altissima qualità - ci prepariamo per l’Aida di Zeffirelli - riceve solo 160mila euro all’anno dal governo», la musica alta di notte nei locali, i programmi di Natale e Capodanno, e gli auguri ai salernitani, a chi soffre in particolare, ai malati, a chi ha problemi in famiglia. Per tutta la città una certezza: «Tra due o tre anni, se andremo avanti senza distrarci, questa città passerà alla storia politica di questo Paese».

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