Verificati i filmati dei tg e ascoltate le telefonate del consigliere pdl con l'ex assessore suicida

Scontri di Pianura, in aula la voce di Nugnes

Marco Nonno: «Fui avvicinato da potenti per trattare sulla discarica, però rtfiutai»
29 aprile 2009 - Stefano Piedimonte
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI Durante l'udienza del processo sugli scontri di Pianura, davanti alla IX sezione del Tribunale, sono stati visionati ieri alcuni filmati tratti dal Tg5 e dal Tgr Rai e diverse telefonate intercorse fra l'ex assessore suicida Giorgio Nugnes e il consigliere comunale Marco Nonno. Uno dei video, in particolare, registrato nei giorni della rivolta pianurese anti-discarica, mostra il consigliere del Pdl, fra i venti imputati, raccontare ad un gior nalista Mediaset di essere stato avvicinato da alcune persone che, vantando amicizie «altolocate», gli avrebbero chiesto di trattare sull'apertura dello sversatoio a contrada Pisani ottenendo una risposta negativa.
Nonno è accusato dal pm della Procura di Napoli Antonello Ardituro, di essere uno degli organizzatori della rivolta durante la quale venne incendiato un autobus pubblico per impedire alle forze dell'ordine di accedere all'area dov'era previsto l'allestimento della discarica. Nei filmati del 4gennaio 2008 compare Nonno che, poco dopo l'assalto al bus, intervistato da un giornalista in merito a quanto accaduto, dichiara: «Non so chi sia stato, ma gli autori hanno tutta la mia solidarietà se questo può servire a richiamare l'attenzione». In un'altra intervista, invece, Nonno dice: «A fronte di una giusta e legittima protesta, è inevitabile che ci sia qualche testa calda». L'esponente del Pdl ha sempre sostenuto di essere vittima di un complotto politico. La polemica è stata sfiorata anche ieri in aula, quando, indicando alla corte presieduta da Aschettino uno dei partecipanti alla protesta, Nonno ha riferito: «Si tratta del consigliere circoscrizionale Strazzullo, molto vicino al consigliere regionale Pietro Diodato». Tra le parti civili nel processo ci sono l'Azienda napoletana mobilità, proprietaria dell'autobus usato come barriera, e l'Asìa (diversi cassonetti vennero rovesciati e dati alle fiamme). Secondo l'accusa, il consigliere comunale avrebbe diretto le operazioni avvalendosi dei suoi rapporti con le frange del tifo violento, in particolare i Niss («niente incontri solo scontri»), mentre il defunto assessore comunale Giorgio Nugnes avrebbe informato costantemente Nonno sugli spostamenti delle forze dell'ordine in modo da agevolare l'attività dei facinorosi. Le telefonate fra Nugnes e Nonno oggetto dell'attenzione dei magistrati, ascoltate ieri in aula, sono tre. Grazie alle informazioni ricevute dall'ex assessore, il consigliere avrebbe organizzato le contestazioni che hanno portato all'incendio dell'autobus. Non esistono, però, prove certe che l'ordine di dare fuoco al bus sia partito da lui. In un'altra conversazione, Nugnes parla con una giornalista che gli chiede notizie sul presidio pianurese. Ti do il numero di Marco Nonno - dice Nugnes - 'O guaglione sta là abbascio. All'udienza del 12 maggio testimonierà il maggiore dei carabinieri Lorenzo D'Aloia, comandante del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli. Per il 19 maggio è prevista la sentenza di secondo grado per gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato, conclusosi un anno fa con nove condanne.

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