Il Cosmari blocca il servizio nei centri inadempienti. L’Asa ai lavoratori: tredicesime a rischio

I Comuni non pagano, è emergenza rifiuti

17 dicembre 2009 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

Torna l'incubo emergenza rifiuti. Sotto l'albero i cittadini di numerosi comuni del bacino del consorzio Av1 potrebbero trovare cumuli di immondizia. Cosmari e Asa stileranno oggi una lista dei comuni in cui sarà interrotto, ad horas, il servizio di raccolta. La comunicazione di preavviso del presidente del Cosmari, Antonio Caputo, è già stata inviata. Impossibile andare avanti senza la collaborazione di enti che non solo continuano a non pagare il canone mensile, ma non onorano nemmeno le rate dei piano di rientro per gli arretrati. La situazione è divenuta insostenibile. Gli allarmi lanciati nei mesi scorsi hanno prodotto solo risultati estemporanei, che hanno consentito di tamponare difficoltà mai superate. L'Asa continua ad andare in affanno nel pagamento dei fornitori. A cominciare dal gasolio per i mezzi impegnati nei servizi di raccolta e smaltimento. Il credito vantato, in maniera prioritaria dal Cosmari Av1 ma anche da numerosi comuni, ammonta ancora a oltre 8 milioni di euro. Somme che non verranno in alcun modo condonate, sia che l'Asa dovesse continuare ad operare per un periodo di transizione, sia che dovesse essere subito assorbita nel nuovo soggetto provinciale. Il rischio di una nuova emergenza - alla vigilia della svolta epocale del comparto rifiuti in provincia e nell'intera regione - parte proprio da una comunicazione inviata dagli uffici di viale Italia. Tre righe, firmate dal presidente Angelo Romano, indirizzate alle organizzazioni di categoria. Un messaggio chiaro, efficace e preoccupante: «Ad oggi, l'Asa non ha la liquidità sufficiente a garantire la corresponsione della tredicesima mensilità ai dipendenti. La situazione finanziaria di sofferenza è scaturita dai mancati pagamenti dei canoni da parte dei comuni e del Cosmari Avellino1». Un'informativa che ha subito fatto riaffiorare timori e paure. Le stesse organizzazioni di categoria hanno annunciato al presidente del Cosmari la possibilità di incrociare da subito le braccia. Prospettiva drammatica, alla vigilia delle feste, in un momento delicato ed epocale per il settore. Caputo si è visto, dunque, costretto a fare nuovamente la voce grossa. Stavolta, però, niente più avvisi e minacce di commissariamento. C'era necessità di prendere una decisione che salvaguardasse almeno i comuni in regola con i pagamenti. È, dunque, arrivata la comunicazione dell'imminente blocco del servizio di raccolta in tutti i centri morosi nei confronti di consorzio e società operativa. «Il mancato pagamento nei tempi previsti - evidenzia Caputo in una missiva inviata, per conoscenza, al Prefetto ed all'assessore provinciale Domenico Gambacorta - è il motivo che riverbera difficoltà economiche in capo alla nostra partecipata. Nel tempo si è ricorso ad anticipazioni bancarie che, allo stato, risultano purtroppo al limite. Pertanto, si anticipa, inevitabilmente con decorrenza immediata, la sospensione dei servizi in quei comuni che non sono in regola con i pagamenti dovuti, compreso quelli previsti nei piani di rientro e non rispettati. Si declina ogni responsabilità sulla ricaduta igienico sanitaria che tale circostanza può determinare». La lista dei comuni in cui interrompere ad horas il servizio sarà stilata oggi, nel corso di un incontro che il presidente Romano ha già provveduto a convocare presso la sede dell'Asa. Con molta probabilità si deciderà di fermare la raccolta in tutti i centri debitori di almeno centomila euro. L'attività sarà paralizzata soprattutto nei centri maggiori, da Mercogliano - che oltre agli arretrati degli anni passati, non paga il canone mensile dallo scorso mese di gennaio - a Solofra, passando per Atripalda e Monteforte. Ma sono a rischio anche alcuni centri più piccoli. Escluso dalla partita il capoluogo. Gli amministratori di Avellino, infatti, sono tra i più puntuali nei pagamenti delle spettanze per raccolta e smaltimento. Intanto, nonostante l'invito del presidente Caputo ai sindacati, volto a «porre in essere ogni consentita attività di consultazione, per scongiurare le possibili astensioni dal lavoro paventatemi», non è da escludere, già da oggi, iniziative di protesta delle maestranze che hanno avviato lo stato di agitazione. L'Irpinia corre il rischio di arrivare al Natale con strade e marciapiedi invasi da sacchetti di rifiuti. Ma, soprattutto, di farsi trovare nel peggiore dei modi all'appuntamento con l'avvio della gestione provinciale del ciclo integrato.

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