La rabbia delle fasce tricolori «Maroni, ascolta pure noi»
Aversa. Chiedono al ministro Roberto Maroni di poter essere ricevuti domani presso la prefettura di Caserta. I sindaci dell’agro aversano e di Nola e Giugliano in Campania hanno firmato un documento nel quale chiedono di poter esprimere le proprie ragioni. «Ad oggi - scrivono i venti sindaci - la situazione in tema di raccolta di rifiuti è nettamente migliorata ed i territori stanno mettendo alle spalle l’emergenza. Molte città delle province di Napoli e Caserta - aggiungono - in ottemperanza alla legge 210/2008 hanno avviato da tempo le procedure per l’affidamento dei servizi di igiene urbana ad un nuovo soggetto gestore per l’avvio della raccolta differenziata. Al momento - fanno notare - perdurano alcuni problemi legati alla raccolta degli ingombranti e allo spazzamento delle strade, tutti legati al consorzio unico». Il coordinamento dei sindaci inoltre chiede di poter affrontare con il ministro Maroni la questione del controllo per evitare gli scarichi illeciti dei rifiuti. Un fenomeno quest’ultimo che, in un territorio senza soluzione di continuità che fa i conti con dossier, foto di discariche abusive e segnalazioni al call center, relega alla guerra di confini un ruolo più che mai primario. Un caso emblematico: a Casaluce, sul lato sinistro di via Lemitone II tratto, in direzione Aversa, campeggia il cartello «Qui è Frignano». È rivolto agli operatori del commissariato di governo, ad indicare che gli ingombranti e i sacchetti sono stati abbandonati sul suolo del vicino. Ieri il primo cittadino Nazzaro Pagano, eletto appena cinque mesi fa ed entrato nella black list di Bertolaso, ha evidenziato le imprecisioni e le anomalie: «Ci sono foto che si riferiscono a siti estranei al mio paese». L’obiettivo è far emergere le modalità approssimative con cui sono stati giudicati i «buoni» e i «cattivi» , non quello di «puntare il dito contro l’uno o l’altro - dicono solidali i sindaci - perchè siamo tutti sulla stessa barca». Del resto il problema è generale e se oggi è toccato a nove, domani la richiesta potrebbe investire qualsiasi altro comune di Napoli e Caserta. L’inadeguato controllo territoriale poi, quasi del tutto affidato ai vigili urbani (sempre pochi per le mansioni e il numero di cittadini), è un disagio comune. «Ma come facciamo a controllare le periferie con organici ridotti all’osso?», si chiede il primo cittadino di Carinaro Mario Masi. Figurarsi per il comune di Castelvolturno con un paese che si sviluppa attorno ai 27 chilometri della statale Domitiana. Il sindaco Francesco Nuzzo si sente offeso: «È gravissimo- sostiene – che la più grande delegittimazione mi sia giunta dallo Stato». Sui poteri limitati nelle mani degli amministratori riflette il sindaco di Aversa Domenico Ciaramella: «Ci mandano a combattere senza armi». Intanto domani, mentre il ministro potrebbe ricevere ii sindaci «a rischio», il primo cittadino di Casapesenna Fortunato Zagaria aprirà la questione anche nel comitato direttivo dell’Anci regionale.