Sui conti del consorzio di bacino di nuovo tensione Comune-Provincia
Corona: ricorso alla Corte dei Conti
Il Comune ricorre alla Suprema Corte «perché è un diritto costituzionale dei sindaci gestire il servizio essenziale dei rifiuti»; il Consorzio di Bacino Sa 2 con la Provincia (ad adiuvandum) alla Corte dei Conti «perché a determinare lo sfascio contribuiscono i 3.4 milioni di debiti di Palazzo di Città e gli oltre 635 mila euro di Salerno Pulita». Di mezzo i circa 20 lavoratori che oggi saranno licenziati dalle sei cooperative convenzionate, l'incertezza per il futuro degli altri 100, la concreta prospettiva di mancato pagamento degli stipendi ai 305 dipendenti del Consorzio di Bacino Sa 2 e, sul territorio, una gestione del ciclo integrato dei rifiuti al limite del collasso. TENSIONE TRA I PALAZZI De Luca a Lira Tv attacca la Provincia: «Per sue responsabilità a Salerno si rischia l'aumento delle tariffe del 20%. Nessuno segue più la vicenda-termovalorizzatore e le discariche ricominciano a saturarsi, è sconcertante. Mi auguro che ci sia l'intelligenza per non smantellare le cose che funzionano. Una nuova emergenza ambientale avrebbe riflessi su tutto il comparto turistico regionale, anche su Salerno. La Costituzione attribuisce ai Comuni la competenza in tema di organizzazione dei servizi pubblici essenziali e, riteniamo, anche del ciclo dei rifiuti. Stiamo preparando un ricorso alla Suprema Corte, ci avviamo verso un contenzioso». SCONTRO TRA ENTI. A pochi metri, nella sede di via Roma, il Commissario liquidatore del Consorzio di Bacino Salerno 2 Giuseppe Corona snocciola dati: «Questo ente conta 305 dipendenti ed una lunga serie di cooperative sociali convenzionate per il servizio di guardiania e manutenzione dei siti. La vecchia gestione ha lasciato una situazione disastrosa: solo nel 2009 sono stati spesi 2 milioni 153 mila euro per ristorare le cooperative, 142.503 euro di bolletta telefonica, 118 mila euro per i lavoratori interinali, 57 mila euro per lo straordinario dei dipendenti e 204.000 euro di anticipazione stipendi, pagate fino a 18 mensilità, ad alcuni dipendenti con somme arrivate a 23 mila euro. Di contro i crediti ammontano a 10,6 milioni. In risposta il Comune di Salerno, attraverso gli assessori Calabrese e Picarone, ha avanzato l'ipotesi di ritrattare il debito adducendo il mancato calcolo dei ricavi Conai. Nel complesso è una situazione molto grave: viviamo solo grazie alle anticipazioni bancarie dell'MPS per 8,2 milioni già pressoché esauriti. Presto non riusciremo ad assicurare la gestione ordinaria. Il 3 maggio saranno in banca gli stipendi di aprile, per quelli successivi non do garanzie: i Consorzio Sa 1, 3 e 4 non hanno ancora pagato marzo. Le richieste dei creditori si fanno serrate: tra le ditte che potrebbero subito interrompere il servizio c'è la Nappi Sud». Accusa Barbirotti di «logica clientelare». E dice: «Gestione scellerata. Ha preferito esternalizzare alle coooperative sociali il servizio di guardiania e manutenzione dei siti invece di provvedere con la forza lavoro diretta del Consorzio quando avrebbe potuto scegliere. Cifre e valutazioni sono racchiuse in un dettagliato rapporto inviato alla Presidenza della Provincia ed all'assessorato all'Ambiente. Presto interverrà la Corte dei Conti». PROTESTA. Ieri dal marciapiede di via Roma saliva forte, fin nelle stanze del Consorzio, la protesta dei dipendenti di alcune delle sei coop sociali convenzionate. Temono di perdere il lavoro assicurato dai contratti firmati con il Consorzio di Bacino. Ad esito di una riunione estenuante con i rappresentanti delle coop. Solidarietà 2000 e Sogno e con la mediazione del sindacato autonomo Fast è stato sottoscritto un verbale di intesa che proroga i contratti dal 30 giugno al 30 settembre per il settore manutenzione ma elimina, con effetto immediato, quelli di guardiania. In media quattro operai delle coop. Il Leccio, La Quercia, Mondoverde, Solidarietà 2000, Sogno e della ex Salerno Risorse da oggi non avranno più lavoro. «Con la legge 31/12/09 - spiega Corona - cessano in Campania l'emergenza rifiuti, i correlati contributi statali e l'obbligatorietà del servizio di guardiania ai siti di sversamento. Impossibile per il Consorzio prorogare con propri fondi, quindi, un servizio non più imposto dalla legge. Sarebbe una spesa voluttuaria ingiustificabile ed esterna al mandato affidatomi dal Presidente Cirielli e dall'Assessore Romano finalizzato a mantenere inalterati i livelli occupazionali interni al Consorzio». Nelle more Corona spiega che «le cooperative sono costate finora 150 mila euro al mese: il piano di rientro prevede abbattimenti del 25% del costo per il Sa/2 a partire da aprile". I titolari delle operative firmano a malavoglia: "Ora dovremo licenziare", dicono Aldo Volpe (Sogno) e Carmine Ricciardi (Solidarietà 20000). «Ci auguriamo almeno che, così come da accordi, il 15 settembre ci sia la disponibilità del Consorzio a continuare nel rapporto contrattuale fino al 31 dicembre». Il sindacalista Fast Antonio Pastore avverte: «La legge 381/91 tutela le cooperative sociali. Legge voluta dal Precedente Governo Berlusconi che oggi viene calpestata dallo stesso centro destra».