Montaguto, scatta il blitz nel cantiere della frana
Montaguto. C'era da aspettarselo. Scatta l'operazione trasparenza a Montaguto. L'allarme lanciato nei giorni scorsi da più parti perché si escludesse la presenza di imprese in odore di camorra o con rapporti non del tutto regolari e trasparenti con i propri dipendenti, ha sortito l'effetto sperato. Per tutta la mattinata di ieri sono stati controllati dai carabinieri del nucleo investigativo di Avellino e della compagnia di Ariano, nonché da funzionari dell'Ispettorato Provinciale del Lavoro, i cantieri aperti ai piedi della frana, in prevalenza nel versante Greci-Savignano. Posizione di lavoro dei dipendenti, rispetto delle norme sulla sicurezza, concessioni delle imprese e contratti con la Pubblica Amministrazione: su questo si è basato il blitz. Erano state, infatti, le organizzazioni sindacali provinciali ad avanzare qualche perplessità sul modo in cui sarebbero stati finora gestiti i cantieri. Esponenti politici avevano invitato le autorità preposte a vigilare su eventuali subappalti. Giovanni Maraia di «Ariano in movimento» aveva investito dela questione anche la Procura arianese. L'assessore provinciale, Giuseppe Solimine, infine, non aveva mancato di sollecitare l'impiego di maestranze locali, anche per far fronte alla grave crisi occupazionale che attraversa il territorio irpino e in particolare il versante a Nord Est di Ariano. Quindi è arrivato il blitz che è servito a fare chiarezza proprio su alcune delle questioni sollevate nei giorni scorsi. I risultati dell'operazione si conosceranno nelle prossime ore. Le imprese interessate ai controlli hanno fornito tutta la collaborazione richiesta. Non ci sono stati contrasti tra le parti. Non resta quindi che attendere ancora un po’ per capire se a Montaguto si opera nella massima regolarità e trasparenza. Intanto, non si ferma l'attività di messa in sicurezza dell'area. Si lavora a pieno regime nei tre versanti: presso la sommersa rete ferroviaria, dove operano imprese convenzionate direttamente con l'ente ferroviario italiano, nel versante Greci-Savignano dove sono presenti anche imprese locali e dal lato bivio Montaguto, dove i militari dell'undicesimo genio guastatori di Foggia, coordinati dal Colonnello Bottoni, stanno facendo un lavoro eccezionale. Tra l'altro, anche per salvare due abitazioni minacciate direttamente dal terreno argilloso che qui sembra voler procedere più speditamente che altrove. La strategia adottata dagli uomini del sottosegretario Bertolaso è ormai abbastanza definita. La frana viene aggredita da più parti. Da località Sorgenti, dove si sta procedendo allo svuotamento di parte dell'invaso formatosi a quota 800 metri e all'incalanamento delle sorgenti. Direttamente nel corpo di frana, attraverso la creazione di terrazze che hanno lo scopo di alleggerire la pressione del movimento franoso e ai piedi del serpente di terra, dove l'obiettivo fondamentale rimane quello di liberare la rete ferroviaria e la bretella sulla statale 90 delle Puglie per restituirle ai passeggeri dei treni e agli automobilisti. Ai piedi della frana, tuttavia, si esegue anche un'altra operazione: la riduzione dell'inclinazione. Serve soprattutto per ridurre i danni dell'acqua in caso di piogge. Tra qualche giorno, inoltre, sarà completata lungo la strada di Ciccotonno l'istallazione di una stazione che ha il compito di monitorare costantemente il movimento franoso. In pratica, grazie ad un apparecchio chiamato "interferometro" si può controllare a distanza ogni movimento del terreno. I dati elaborati dai tecnici servono per capire se si deve continuare su questa strada per arginare il fenomeno franoso o se si debba seguire un'altra strategia. Non manca chi sostiene, infatti, che sarebbe meglio lasciar fare alla frana il suo corso e puntare su percorsi alternativi per ferrovia e strada statale. Ma questo potranno stabilirlo solo i tecnici della Protezione Civile e Bertolaso, che aveva assicurato di essere in zona almeno una volta la settimana. Per impegni sopraggiunti il capo della protezione civile probabilmente rinvierà alla prossima settima il suo ritorno in zona. In coincidenza forse con il completamento della stazione radar di monitoraggio della frana da Ciccotonno.