E' divieto di balneazione: 7 tratti off-limits in città
«Il sindaco ordina l’immediato divieto di balneazione nei tratti del litorale cittadino appresso indicati». L’ordinanza è già protocollata e i cartelli di divieto compariranno dopodomani. Si chiudono ai bagnanti della stagione che sta per cominciare, sette tratti su 3.346 metri di spiaggia cittadina. Ritorna il divieto a Torrione, tra l’Irno e il Grand Hotel Salerno e nel tratto successivo, ritorna la proibizione a Colonia San Giuseppe, poi lungo le spiagge tra i fiumi e accanto al porto di Salerno. L’ordinanza scatta il primo maggio in base alla delibera regionale che ha individuato le zone e i tratti costieri da interdire alla balneazione, segnati sui tabulati distinti per provincia e definiti dalle coordinate geografiche. Porto, 200 metri Est del Fiume Irno, Torrente Torrione, Colonia San Giuseppe, Foce Fiume Fuorni, Spiaggia tra Fuorni e Picentino, Foce Picentino al confine con Pontecagnano. Nessun miglioramento rispetto allo scorso anno. Non è stato possibile, dal momento che la Regione Campania non ha dato riscontri in merito, escludere dall’ordinanza il punto di prelievo 39: ”Torrente Torrione”. A questo proposito, il direttore provinciale dell’Arpac Giuseppe D’Antonio, aveva scritto al ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, precisando che, per quanto riguarda quel tratto, su 19 campionamenti effettuati, solo 3 avevano registrato un superamento dei parametri relativi ai ”coliformi totali, coliformi fecali e streptococchi”, mentre per i restanti 16 campioni, i risultati avevano confermato il rispetto dei limiti. Questa lettera era del 29 marzo. L’assessore all’Ambiente del Comune Gerardo Calabrese, il 22 aprile aveva protocollato a sua volta una lettera inviata alla Regione Campania, in cui chiedeva «di voler disporre, con l’urgenza del caso, la rettifica del provvedimento regionale, escludendo dalle zone non idonee alla balneazione il tratto di litorale salernitano in questione». Per l’assessore resta questione sospesa: «Dispiace che ad oggi non abbiamo ancora ricevuto riscontro dalla Regione e, ad apertura della stagione balneare, siamo costretti ad interdire anche questo tratto, nonostante non ce ne fossero i presupposti. Aspettiamo un riscontro dalla Regione per poter riammettere formalmente alla balneazione il punto Torrente Torrione, anche perchè la qualità dell’acqua marina a Salerno non è affatto peggiorata in quest’anno, al contrario di quello che già i dati di gennaio lasciavano presupporre». In particolare si tratta dello specchio di mare adiacente all’ex ostello della gioventù, dopo la piscina comunale, un luogo che, tra l’altro, attende la realizzazione di un importante progetto di riqualificazione. Il vero nome del torrente è ”Marziello”. Torrione e la colonia San Giuseppe a Salerno, la spiaggia del Dragone di Atrani, ma anche alcuni punti di Minori e Maiori, Cetara e Vietri sul mare in Costiera, poi sulla costa sud, anche in alcuni paradisi terrestri come Montecorice, Casalvelino e Pisciotta. Sono 38 i punti della costa salernitana in cui, nella stagione balneare 2010, intesa fino al 30 settembre, sarà vietato fare i bagni. La delibera della giunta regionale è la numero 40 del 28 gennaio e individua le zone off limits sulla base dei risultati analitici elaborati e trasmessi dall’Arpac. Il grosso dei punti non balneabili individuati dalla Regione sulla scorta dei risultati delle indagini Arpac, si trova nella zona sud della provincia: ben sette punti a Pontecagnano, ma sono tutti nei pressi dei fiumi, Picentino, Bonifica, Asa, Tusciano. Poi Battipaglia: 500 metri ad est del Tusciano, il lido Spineta e i confini con Eboli. Ancora la foce Sele tra Eboli e Capaccio, il limite tra Capaccio e Agropoli dove c’è la foce del Solofrone, e poi qualche punto in aree bellissime quali Montecorice (il vallone Arena ai confini con Castellabate), Casalvelino (la foce dell’Alento al confine con Ascea), Pisciotta al vallone San Macario, ma anche San Giovanni a Piro a Scario, la spiaggia all’uscita del porto. Infine Santa Marina alla foce del Bussento e Centola alla foce del fiume Lambro.