Rifiuti, contratto da rivedere con la Iacta
Maddaloni. Si riparte dalla questione rifiuti. Anzi, dalla rifondazione organizzativa dei servizi di base: spazzamento e rimozione. Insomma, da un «piano operativo per la pulizia cittadina». Ieri il sindaco Antonio Cerreto (ancora in attesa della firma degli atti di proclamazione) ha mosso i primi passi pubblici da primo cittadino. Lo ha fatto rispondendo ai cittadini in diretta radiofonica. Lo ha fatto anche per far conoscere in anteprima i primi provvedimenti, quelli più attesi. Manca la qualità dell'igiene urbana, mancano i controlli e manca pure la copertura settimanale del servizio. Di domenica, caso quasi unico nel panorama provinciale, Maddaloni è sommersa dai rifiuti e soprattutto è sporca. «Si tornerà - ha detto - a spazzare di domenica, contratto o non contratto, come accadeva quattro anni fa». Sembrerebbe un provvedimento minore nel grande mare della deriva organizzativa della nettezza urbana. «Invece - ha spiegato - ho già cominciato a parlare con la Jacta per ripensare e rilanciare il servizio». Si dovranno sciogliere i nodi della raccolta differenziata che non c'è, della vigilanza sanitaria inesistente e della riorganizzazione del sistema di raccolta. Ma il primo obiettivo è riconquistare la fiducia dei maddalonesi e la credibilità amministrativa di un ente che ha accumulato «10 milioni di euro» di debiti verso il gestore dell'appalto. «I maddalonesi devono sapere - ha detto Cerreto - che il problema, diversamente da quanto si è fato credere, non è il gestore semmai il committente». Altrimenti, non si «spiegherebbe perché San Nicola La Strada, servita dal medesimo operatore, non ha conosciuto i nostri problemi». Un minuto dopo la rifondazione organizzativa arriveranno i servizi di vigilanza e pure le sanzioni a carico dei trasgressori. Maddaloni ha mancato al ribasso tutte le soglie minime di raccolta differenziata. Quindi, il calendario amministrativo ritorna indietro di quattro: l'ultimo report pubblico (relativo al Comune di Maddaloni) sui dati della differenziata risale al 22 maggio 2006. Allora emerse, secondo un rapporto ufficiale inascoltato dell'ex-assessore all'ambiente Vincenzo D'Errico, che non erano state «perfezionate le convenzioni con i consorzi di filiera del CONAI», che sussistevano «inadempienze contrattuali verso i consorzi CIAL e dal Consorzio Nazionale per il riciclo ed il recupero degli imballaggi». Non c'è differenziata, anche se eseguita diligentemente dai cittadini, senza la stipula degli atti necessari per il recupero finale dei rifiuti. «Perfezioneremo - conclude Cerreto - le convenzioni». Intanto, l'attesa della nuova giunta mette a soqquadro i partiti. Nino Di Lillo (La Destra) insiste: «Ci aspettiamo una visibilità nella prossima amministrazione». Una richiesta forte e controcorrente: una delega anche in assenza di consiglieri comunali eletti. Fibrillazioni anche nella lista Città Democratica, la terza forza del centrodestra al governo. Il toto-candidature ha indotto Domenico Razzano (coordinatore Nuovo Psi) a smentire l' «impegno in giunta di Rino Ventrone» e anche l'autocandidatura in nome e per conto del Nuovo Psi poiché «l'architetto non è parte della dirigenza cittadina e non ha partecipato alla formazione delle liste».