Dai due consorzi alla De Vizia Transfer fino all'Asi-Dev ecologia

24 aprile 2010 - m.e.g.
Fonte: Il Mattino Avellino

Ariano Irpino. Risale ai primi anni novanta una prima importante legge della Regione Campania sui rifiuti con cui l'Irpinia veniva divisa in due bacini territoriali affidati ai consorzi AV 1 e AV 2. Nel luglio del ’93 l’AV 2 si associa alla De Vizia Transfer per fondare una nuova società l'ASI-Dev Ecologia che è il primo punto degno di interesse nella cronologia iniziale dei fatti della discarica di Difesa Grande. Il 4 febbraio ’94 l'ASI-Dev Ecologia invia una nota, con relativo progetto, al Comune di Ariano per comunicare la propria disponibilità alla realizzazione di una discarica di prima categoria per rifiuti solidi urbani in località Difesa Grande. Nei programmi originari l'attività dello sversatoio doveva durare un tempo limite di due anni ed arrivare a contenere non più di un milione di metri cubi di inerti. Ciò per consentire alla Regione di attuare il suo piano smaltimento rifiuti. Durante i primi due anni di attività dell'impianto la popolazione arianese non ha mai percepito la portata reale di quello che si andava profilando. Solo quando si sono succedute più dichiarazioni di stati di emergenza rifiuti in Campania e soprattutto quando si è scoperto che dopo una prima vasca, ne erano state realizzate altre due per contenere diversi milioni di metri cubi di rifiuti, sono cominciate le proteste. Anche perchè a Difesa Grande non finivano solo rifiuti solidi urbani. In effetti a partire dal ’94 si sono succedute ben nove proroghe alla prima dichiarazione dello stato di emergenza: dal 18 marzo ’96 al 28 dicembre del ’03. Durante questo periodo a partire dal Prefetto Improta, si sono anche succeduti diversi commissari e tutti si sono trovati più volte alle prese con le ordinanze di chiusura del sito per ragioni igienico-sanitarie da parte dei sindaci di Ariano, Melito e Covotta. Quando nel 2004, dopo le tante proteste verificatesi ad Ariano, sembrava che la discarica dovesse chiudere per sempre, si sono verificati altri temporanei conferimenti, fino all'ultimo compromesso, quello del giugno del 2007, quando si consentì di sversare solo per altri venti giorni sotto il controllo dell'esercito. Da allora Difesa Grande è rimasta chiusa. Sono cominciate le operazioni di caratterizzazione , ma mai quelle di bonifica e messa in sicurezza.

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