Tarsu, si profila una stangata allarme sui conti
Istiuita una task force per "limare"gli aumenti
Che il dossier rifiuti fosse uno di quelli più scottanti per l’amministrazione provinciale era già annunciato. Ma - ed è questa la novità delle ultime ore - i tecnici di corso Trieste che stanno elaborando i nuovi piani con la rimodulazione delle tariffe Tarsu (da quest’anno di pertinenza della Provincia) si stanno trovando di fronte a cifre esorbitanti e a calcoli dai rusultati assai poco confortanti per le tasche dei contribuenti. Insomma, gli aumenti che si prospettano potrebbero rappresentare un salasso, tanto più che nelle voci concorrenti a determinare l’importo della tariffa, spicca quella relativa ai costi di gestione e controllo delle discariche. Ecco perché il tema è stato al centro dei colloqui intercorsi ieri tra il presidente della Provincia Domenico Zinzi e il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti. In base a quanto previsto dalla legge 26 dello scorso febbraio, spetta infatti alla Provincia indicare ai comuni del territorio l’entità del tributo: Zinzi nei prossimi giorni vedrà anche i sindaci ma l’operazione per i contribuenti si prospetta tutt’altro che indolore. Accompagnato dal dirigente del settore Ambiente della Provincia, Paolo Madonna, e dal segretario generale Roberto Caruso, Zinzi ha incontrato la delegazione comunale composta, oltre che da Petteruti, anche dagli assessori comunali all’ambiente e alle finanze, rispettivamente Maria Laura Mastellone e Giovanni Marrone. Un primo giro di orizzonte sui vari aspetti del problema, non ultimo quello segnalato nei giorni scorsi dal prefetto di Caserta Ezio Monaco, il quale ha inviato una lettera di diffida a numerose amministrazioni locali che non hanno ancora provveduto a comunicare alla Provincia gli elenchi dei contribuenti di Tia e Tarsu (con i relativi coefficienti) per consentire all’ente di corso Trieste di concludere la mappatura del servizio e stabilire gli importi. In caso di prolungata inadempienza, il prefetto ha la facoltà di nominare un commissario ad acta e di avviare - laddove necessario - anche le procedure per la rimozione del sindaco con il conseguente scioglimento del consiglio comunale. A ieri sera, su 104 comuni (compresi quelli già diffidati che poi si sono messi in regola) soltanto due enti locali non avevano ancora ottemperato al sollecito del prefetto. In ogni caso, per mercoledì mattina è convocata una riunione, proprio in prefettura, per fare il punto con i tecnici della Provincia. Zinzi e Petteruti hanno concluso l’incontro lasciando aperto il tavolo di discussione, «decidendo di seguire con attenzione l’evoluzione del problema rifiuti - evidenzia una nota di corso Trieste - e cercando di trovare le soluzioni affinché la Provincia di Caserta possa essere autosufficiente nell’attività di smaltimento dei propri rifiuti». Ma non è tutto. Ieri sera si è riunita per la prima volta un’apposita task force, costituita proprio alla Provincia, per proseguire l’analisi del caso: ne fanno parte, tra gli altri, i dirigenti di corso Trieste Madonna e Pirone, oltre allo stesso segretario dell’ente e ad altri quattro tecnici del settore. Lunedì invece toccherà alla Gisec, la società provinciale per la gestione del ciclo dei rifiuti, relazionare anche sullo stato economico tenendo conto dei costi di mantenimento degli impianti. Insomma, l’obiettivo è quello di tentare di contenere il più possibile gli aumenti. Intanto, sempre su iniziativa della Provincia, da lunedì parte il corso formativo delle Gav (Guardie ambientali volontarie): 520 giovani selezionati e ammessi a seguire un percorso di formazione di cento ore, al termine del quale avranno competenze specifiche in materia di leggi e regolamenti ambientali, tecniche di intervento in situazioni di crisi, attività di collaborazione con enti pubblici e soggetti privati che ne facciano richiesta.