Luminosa: c'è pure il rischio frana
No di Comune e Provincia
Il gruppo istruttore per l’autorizzazione integrata ambientale, relativa alla centrale a turbogas che la società luminosa vorrebbe realizzare in contrada Ponte Valentino a Benevento, ha concluso ieri i suoi lavori con una decisione a sorpresa: dopo diversi mesi di discussione, i tecnici dell’ Ispra, nominati dal Ministero dell’Ambiente, hanno approvato un documento finale senza il consenso dei rappresentanti del Comune, della Provincia e della Regione che con essi compongono il gruppo istruttore. L’accordo non è stato trovato su alcune eccezioni fondamentali poste innanzitutto dall’associazione Altrabenevento, che ha prodotto ben 7 documenti per evidenziare elementi di critica radicale al progetto della centrale elettrica. Prima fra tutti l’incompatibilità urbanistica del lotto assegnato alla Luminosa, in quanto situato alla confluenza dei fiumi Calore e Tammaro, in pieno corridoio ecologico come stabilito dal Piano di Coordinamento Provinciale e dal Piano Territoriale della Regione Campania. I rilievi critici insistono inoltre sull’impatto ambientale di quel tipo di centrale, capace di produrre numerosi inquinanti in una zona caratterizzata da forte umidità e dunque stagnazione dell’area. Con un documento pervenuto poco prima della riunione di ieri, la stessa associazione ha denunciato un elemento di assoluta novità: il territorio tra Benevento e Pietrelcina, lungo il quale è prevista la realizzazione del metanodotto di oltre 5 km che dovrebbe fornire gas alla centrale, è interessato da numerose frane attive, contrariamente a quanto indicato nel progetto presentato dalla Luminosa. Alcuni di questi smottamenti si sono recentemente aggravati, in modo tanto evidente da aver sconnesso fortemente delle strade intercomunali. Pure per questo motivo si contesta la Valutazione di Impatto Ambientale effettuata dal Ministero dell’Ambiente nel 2006, ritenuta ormai superata anche a seguito della recente decisione della Regione Campania, che impone al Comune di Benevento di escludere dal Piano Urbanistico Comunale l’area industriale di Contrada Acquafredda, dove è prevista la centrale. Le argomentazioni prospettate dagli ambientalisti sono state condivise e fatte proprie dal rappresentante dell’amministrazione provinciale, l’ingegner Gaetano Fiorentino, intervenuto in sostituzione dell’assessore Gianluca Aceto. I tecnici dell’Ispra, invece, nel documento finale di oltre 60 pagine, hanno riconosciuto come fondate le osservazioni dell’associazione ambientalista, ritenendo però che la competenza ad esaminarle spetti alla prossima Conferenza dei Servizi presso il Ministero dell’Ambiente. Voto contrario a questo documento istruttorio è stato espresso anche dall’assessore Enrico Castiello, per conto del Comune di Benevento, e da Antonello Barretta dirigente del Settore Ecologia della Regione Campania. L’Arpac si è limitata a indicare alcune prescrizioni per il monitoraggio continuo del rumore e dell’inquinamento che la centrale produrrebbe. I prossimi passaggi della vicenda sono ora il parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale; la Conferenza di Servizi presso il Ministero dello Sviluppo economico; la decisione finale della Regione Campania.