Mare inquinato «Commissione parlamentare»
Quattro depuratori sequestrati; un quinto, quello di Acerra-Caivano, in pessime condizioni di manutenzione. E quello di Cuma che lo scorso anno ha infettato le spiagge del litorale napoletano e casertano. Ce n’è a sufficienza per ritenere che le condizioni del golfo siano tra le peggiori d’Europa. D’Italia senza dubbio. E che l’ecosistema del Tirreno sia messo a repentaglio dal continuo sversamento di liquami e residui chimici con un altissimo potenziale tossico. È per questa ragione che il deputato del Pd Guglielmo Vaccaro, assieme ai colleghi Cirielli, Mazzarella, Cesaro, Picierno, Gioacchino Alfano, Formisano, Castiello, Zinzi e Soglia, ha presentato una proposta di legge per l’istituzione di una «commissione d’inchiesta sulle cause di inquinamento delle acque marine presenti lungo il litorale domizio, il golfo di Napoli e il golfo di Salerno», commissione pensata con l’intento di fare chiarezza su alcune importanti questioni riguardanti il territorio e il relativo bacino idrografico, a seguito della gravissima crisi ambientale verificatasi negli scorsi mesi di luglio e agosto 2009. La proposta di legge prende le mosse dall’indagine conoscitiva «Sull’ecosistema del mediterraneo» svolta dalla XIII Commissione permanente Territorio, ambiente e beni ambientali del Senato della Repubblica e ancora prima dalla «Commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause d’inquinamento del fiume Sarno» costituita l’8 ottobre 2003 e sciolta il 27 aprile 2006. L’obiettivo è di acquisire dati, notizie e valutazioni relative alle cause e agli effetti del problema dell’inquinamento delle acque del litorale campano, all’ultimo posto per balneabilità (solo l’80,8% di coste balneabili, con un picco del 34,1% in provincia di Caserta).