Chiaiano, protestano i parlamentari europei

Bloccato l'accesso al sito a sindaci e giornalistii: Visita senza trasparenza
29 aprile 2010 - Patrizia Capua
Fonte: Repubblica Napoli

UNA visita alla discarica di Chiaiano. Ma comincia male, tra tensioni e polemiche, la tre giorni in Campania della delegazione dellacommissioneperlePetizioni del Parlamento europeo presieduta daErminiaMazzoni e composta da sette parlamentari, tra cui i campani Enzo Rivellini, Andrea Cozzolino, Vincenzo Iovine. Vietato ai giornalisti - tenuti fuori sotto una pioggia battente da un cordone di polizia e di militari dell'esercito - l'ingresso alla Cava di Cupa del Cane. Parole dure, pronunciate in piedi su un tavolo, dal capo delegazione, l'olandese Judith Merkeis: «Avevamo chiesto la presenza della stampa, invece è stata una visita senza trasparenza e senza democrazia». A impedire l'accesso, «gli uomini della Protezione civile». Bloccati anche i sindaci Salvatore Perrotta, di Marano, e Giovanni Porcelli di Mugnano. «E una cosa indegna di un paese civile», s'infuriano. La missione, invocata da 18 petizioni, punta alla verifica della compatibilità degli impianti con la normativa europea. La Campania delle discariche e dei rifiuti gioca una partita da 500 milioni di euro, di cui 300 milioni della nuova gestione (fondi 2007-2013), e altri 200 milioni della gestione precedente, per sbloccare il ciclo dei rifiuti. I cittadini chiedono alle autorità europee di valutare eventuali danni alla salute e all'ambiente. «E necessario ha detto Erminia Mazzoni - dimostrare che un ciclo integrato dei rifiuti è stato programmato, che qualche passo è già stato compiuto e che la Regione vuole andare nella direzione che la commissione europea indica». La commissione acquisirà il rapporto redatto dalla delegazione alla fine del viaggio. Il primo giorno della missione è mordi e fuggi . Il sito di ecoballe di Taverna del Re a Giugliano e la discarica di Ferrandelle vengono visionati attraverso i cancelli. Ma basta per preoccupare i parlamentari. Il tour di Acerra inizia quasi alle 20. Fuori i comitati e il sindaco Tommaso Esposito. La visita al termovalorizzatore è guidata da Antonio Buonomo manager di Partenope ambiente. Domande sui fumi, sul monitoraggio, sulle emissioni, due linee su tre in funzione. Il Comune aspetta dal governo, dirà poi il sindaco, da due anni ristoro per 3 milioni e 200 mila euro. In prefettura, Nicola Dell'Acqua ha presentato i risultati di un anno e mezzo della Protezione civile in Campania: termovalorizzatore, stir, discariche esistenti e da costruire. Secondo Dell'Acqua, con questi impianti c'è un'autonomia di 4 anni. «Se si toglie Cava Vitiello a Terzigno, che non è la soluzione giusta, l'autonomia scende a un anno», puntualizza Andrea Cozzolino (Pd). L'assessore comunale all'Igiene, Paolo Giacomelli ha sottolineato che «la percentuale di raccolta differenziata nel Comune di Napoli è cresciuta dal 14 per cento del 2008 al 20 per cento del 2009. L'amministrazione è impegnata a estendere il sistema del porta a porta a 400mila abitanti». Enzo Rivellini (Pdl) definisce il dato «scandaloso». Il problema è lo sblocco delle risorse, anzitutto dei 50 milioni destinati dal governo ai Comuni virtuosi per poter fare nuovi investimenti. In programma 3 termovalorizzatori: Napoli, Salerno e quello per lo smaltimento di 6 milioni di ecoballe, tra Villa Literno e Giugliano. «Speriamo ha aggiunto Mazzoni di poter tornare con un rapporto che sia meno mortificante e meno drammatico rispetto a quanto emerso dai testi delle petizioni che fotografano una situazione di criticità per la Campania che ha vissuto 15 anni di gestione emergenziale». Oggi la delegazione visiterà i siti di Terzigno e la discarica di Basso dell'Olmo a Serre, vicino Salerno.

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