Termovalorizzatore sotto esame nuovo dossier sulle emissioni

Un lungo applauso ha accolto gli europarlamentari all'arrivo all'inceneritore
29 aprile 2010 - En.fe.
Fonte: Il Mattino

Un lungo applauso ha accolto i commissari europei che si sono avvicinati ai comitati ambientalisti in presidio a poche centinaia di metri dall'inceneritore di Acerra. Poi il faccia a faccia con i dirigenti della Partenope Spa che da appena qualche settimana gestisce il primo ed unico impianto di termodistruzione dei rifiuti in Campania. una visita che giunge in un momento delicato: una delle tre linee di termodistmzione è ferma dal 14 aprile scorso per un guasto alla caldaia parzialmente rotta che ha provocato una perdita di calore, venti giomi di stop in cuil 'inceneritore lavorerà a scartamento ridotto. Un incidente che segue di qualche giorno quello occorso al sistema di monitoraggio delle emissioni che avevano segnalato uno sforamento anomalo di ossido di carbonio. Due ore dense di domande da parte della delegazione dei parlamentari guidati dall'olandese Judith Merkies che hanno chiesto ed ottenuto di essere accompagnati da alcuni rappresentatnti dei comitati ambientalisti a cui era stato vietato l'ingresso. Insieme alla nutrita pattuglia di parlamentari europei, venuti ad Acerra per valutare la corretta applicazione delle direttive comunitarie in tema di smaltimento dei rifiuti, c'era anche il sindaco di Acerra Tommaso Esposito insieme a due amministratori locali. La qualità e la quantità delle emissioni in atmosfera ed i relativi controlli, i tempi di smaltimento delle ecoballe e la tipologia dei rifiuti usati come combustibile sono stati al centro delle domande rivolte dai commissari all'amministratore delegato Antonio Bonomo, della Partenope Ambiente, la società subentrata da qualche settimana alla Fibe nella gestione dell'impianto. Sullo sfondo la spinosa questione della valutazione di impatto ambientale che prevedeva la costruzione di un inceneritore da adibire alla sola termodistruzione di un Cdr a nonna, mai realizzato dai 7 Cdr. Ma anche i continui sforamenti segnalati dalle centraline dell'Arpac dei limiti consentiti delle polveri sottili nell'atmosfera. «Vogliamo garanzie sulla sicurezza dell'ìimpianto e sulla tutela della salute dei cittadini, ma anche le compensazioni ambientali e le bonifiche promesse», spiega il sindaco Tommaso Esposito. E nelle mani dei parlamentari è finito anche un aggiornamento del dossier che fu alla base delle petizioni inoltrate l'anno scorso a Bruxelles. «Smaschereremo tutte le bugie che hanno raccontato ai commissari», incalza il portavoce del comitato cittadino Tommaso Esposito.

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