"Così fermerò la maxi-frana di Montaguto"

Bertolaso spiega: "Io unico responsabile. Azione a monte per deviare le acque"
22 aprile 2010 - Vincenzo Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

Montaguto. «Verrò una volta alla settimana per controllare l'avanzamento dei lavori secondo il cronoprogramma definito oggi». Si è concluso con questo annuncio il sopralluogo del Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, al campo base del Genio Militare a Montaguto, dove è giunto, dopo essere atterrato in elicottero a Casalbore, accompagnato dal Prefetto di Avellino Blasco, dal Presidente dell'Amministrazione Provinciale Sibilia, dal consigliere regionale Ruggiero, dall'assessore provinciale Gambacorta e dai sindaci di Casalbore, Savignano, Montaguto e Greci. Con i tecnici della protezione civile, delle Ferrovie dello Stato, Anas e Autorità di Bacino, l'ex commissario De Biase e le autorità locali, il sottosegretario Bertolaso ha fatto il punto della situazione, confermando di essere l'unico responsabile delle operazioni in corso per eliminare l'emergenza frana. «Con la firma - ha spiegato - da parte del Presidente del Consiglio, Berlusconi dell'ordinanza di protezione civile che fa seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza di venerdì scorso del Consiglio dei Ministri, diventiamo pienamente operativi. Anche se già ci stiamo muovendo da giorni. Io assumo il ruolo di commissario per l'emergenza frana, assieme alle varie strutture e soggetti attuatori come la rete ferroviaria , l'Anas e le autorità locali, ognuna delle quali è chiamata a fare la sua parte. Il programma concordato prevede la messa in sicurezza di tutto il corpo di frana e quindi la soluzione del problema innanzitutto a monte dove c'è questa cascata di acqua che alimenta, a prescindere dalle piogge, la frana, sicuramente una delle più imponenti, con oltre dieci milioni di metri cubi di terreno. Da un lato, dunque, si lavora a monte per eliminare definitivamente il rischio frana entro la fine dell'estate. Dall'altro, nei tempi immediati, bisogna ripristinare sia la ferrovia che la strada statale. La ferrovia contiamo di poterla aprire entro la fine di maggio, in modo da garantire di nuovo il traffico sulla Roma-Lecce e immediatamente dopo la strada statale». Ma non solo. I sindaci del territorio, rappresentando la gravità della situazione economica e sociale dei residenti per il blocco delle comunicazioni e delle attività produttive, hanno strappato al Capo della Protezione Civile un secondo impegno. «In contemporanea - ha spiegato Bertolaso - con le autorità locali faremo una conferenza di servizi con le regioni interessate , le province di Avellino e Foggia e le altre componenti socio economiche per adottate tutte quelle misure utili al ripristino delle attività produttive ed economiche, che servono per non lasciare sole quelle persone che vivono in questo territorio e che hanno subito già danni ingenti. Insomma, non sono venuto qui per riaprire solo la ferrovia. Sono venuto qui e rimarrò qui fino a quando non avremo risolto tutti i problemi». Insomma, la svolta c'è. C'è chiarezza sugli interventi da eseguire a monte e a valle della frana; sui tempi e sulle iniziative da intraprendere dopo la messa in sicurezza dell'intera area. Anche tra i sindaci del territorio si registra maggiore serenità. «Il confronto con Bertolaso - spiega Oreste Ciasullo, sindaco di Savignano - è stato sicuramente produttivo. Tra l'altro abbiamo avuto modo di evidenziare il dramma dei nostri operatori economici . I nostri comuni non a caso hanno sollecitato la dichiarazione dello stato di calamità naturale. Da parte mia ho fatto presente la necessità di assicurare una migliore manutenzione della strada per Ciccotonno, unica alternativa alla Statale 90 delle Puglie».

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