Tarsu, record di evasori dopo il maxi-aumento

Una famiglia su tre non paga. Contro le nuove aliquote San Giacomo prepara ricorsi a Tar e Consulta
22 aprile 2010 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Aumenta la Tarsu, diminuiscono gli incassi e crescono vertiginosamente gli evasori che ora sono a livelli di record: una famiglia su tre e una utenza non domestica su due non la pagano. Ovvero il 30 per cento delle prime e il 45 delle seconde. Fino a due anni fa le percentuali degli evasori erano il 22% delle famiglie e il 35% per cento delle utenze non domestiche. Cosa è successo da allora? Ci sono stati gli aumenti. L’ultimo salto in alto della gabella che bisogna pagare per lo smaltimento dei rifiuti è imposto dalla Provincia, un più 8 per cento. Si somma a quello del 60 per cento del novembre 2009 per effetto di una legge dello Stato con la quale gli enti locali sono obbligati a coprire il costo del servizio completamente con la Tarsu. Nella sostanza nel giro di 6 mesi sui napoletani grava un incremento della Tarsu del 68 per cento! Si spiega così la crescita dell’evasione. Questo il quadro all’esame oggi del Consiglio comunale. L’assessore al Bilancio Michele Saggese a pagina 10 della relazione che oggi sarà dibattuta scrive: «L’aumento imposto nel corso del 2009 ha pesantemente inciso sul reddito disponibile delle famiglie. Le difficoltà che sono derivate si sono, ovviamente, riflesse anche nei tassi di riscossione della Tarsu che, nonostante l’aumento dell’imposizione, non ha fatto registrare in valore assoluto un incremento di incassi proporzionale». Saggese spiega ancora: «Il fenomeno dell’evasione è cresciuto del resto gli aumenti sono gravati sulle famiglie. Siamo pornti a ricorre contro l’aumento sia al Tar che alla Consulta». La Tarsu vale 200 milioni, come si evince dal bilancio previsionale 2010. Le utenze non domestiche sono circa 77mila; quelle registrate alla Tarsu solo 62mila, ovvero l’80 per cento. Di questo 80 per cento il Comune incassa il 55 per cento. Come si arriva a queste cifre? La Tarsu si paga a metro quadrato e le aliquote vanno da 4,24 euro (prima dell’ultimo aumento 3,94) a un massimo di 20 euro (prima 19,33 euro). Passiamo alle famiglie: sono 346mila 361; quelle censite al registro Tarsu 303mila e 500 cioè l’88 per cento. Il Comune di questo 88 per cento incassa il 70 per cento. Tradotti in milioni quanto fanno? Il Comune perde sulle utenze non domestiche intorno ai 90 milioni e sulle famiglie 60. C’è però dell’altro, perché nella sacca degli evasori ci sono altre situazioni praticamente cronicizzate: il 13% amministrazioni pubbliche, il 10% dei soggetti disagiati ed esiste un 7% catalogato alla voce «cattivi pagatori», gente individuata ma dalla quale non si riesce a spillare un centesimo. Nella sostanza più o meno la metà della platea che dovrebbe pagare la Tarsu la evade facendo gravare l’intero costo del servizio su chi invece paga. Ma non basta per raggoiungere quota 200 milionui. Allora il Comune ha messo in atto un «programma di recupero» concedendo a chi non paga la Tarsu di rateizzare il debito fino a 72 rate. Il quesito è: le morosità a chi andranno, alla Provincia che dal primo gennaio 2011 riscuoterà la Tarsu o andranno a Palazzo San Giacomo per gli anni addietro? Di sicuro l’aumento della Tarsu provocherà un cambiamento del Bilancio come ricorda Saggese. Lo smaltimento da 88 euro passa 99,64 euro a tonnellata con appunto l’aumento di 8 euro. «Quest’anno - dice l’assessore - la Tarsu avrà due costi: al Comune andrà la parte relativa alla raccolta e alla Provincia e quella per lo smaltimento». I 30 milioni previsti in bilancio per lo smaltimento saranno eliminati sia in entrata che in uscita: questa la modifica al documento.

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