Montaguto, il ritorno di Bertolaso

Stamane arrivo in elicottero. L'ìimpegno resta il ripristino di strada e ferrovia in un mese
21 aprile 2010 - Vincenzo Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

Montaguto. Il sottosegretario Guido Bertolaso ritorna sul luogo della frana. Alle ore 10 arriverà in elicottero a Casalbore; di qui, col prefetto di Avellino Blasco ed il presidente dell’ente Provincia, Sibilia, si porterà alla volta della base operativa allestita dal genio militare nell’area Pip di Montaguto. S’incontrerà con i suoi due vice, gli ingegneri Angelo Pepe e Nicola Dell’Acqua, il commissario Mario De Biase, i vertici militari e ovviamente i tecnici delle Ferrovie, dell’Anas e dell’Autorità di Bacino. L’incontro serve a definire la strategia da seguire per i prossimi trenta giorni. Era stato lo stesso Bertolaso, in occasione del sopralluogo di sabato scorso, a ritenere necessario il suo ritorno in zona. Nell’area della frana sono praticamente operativi i militari, le imprese convenzionate con le Ferrovie e le imprese che avevano già sottoscritto un accordo con la struttura commissariale guidata da Mario De Biase. Adesso, però, cambiano diverse situazioni. Innanzitutto ad impartire le disposizioni sono i due diretti collaboratori di Bertolaso, Dell’Acqua e Pepe. Che fine faranno gli accordi già presi, gli studi elaborati dall’università di Fisciano e il cronoprogramma ipotizzato da De Biase? «Al momento - spiega De Biase - non c’è ancora una formalizzazione dei compiti di ciascuno di noi. Ho messo a disposizione del sottosegretario Bertolaso tutti gli atti in mio possesso, comprese le relazioni tecniche sui rischi e sulle priorità. Mi auguro che si possa tener conto del lavoro svolto». L’obiettivo di Bertolaso è arrivare di qui a un mese con la rete ferroviaria libera dal terreno, in modo che si possano riprendere i collegamenti tra Roma e Lecce. Subito dopo toccherà alla bretella sulla statale 90 delle Puglie. Ci sono non solo da eliminare e sistemare 700mila metri cubi di terreno argilloso. Per eliminarlo le aree di stoccaggio sono già disponibili, così come sono già entrate in funzione le pompe per eliminare l’acqua dall’invaso. L’altra emergenza è rappresentata dalla captazione delle acque superficiali che, secondo l’ingegnere Pepe, sono presenti in più parti del corpo della frana. Bertolaso intende impartire direttamente sul campo le nuove disposizioni, assegnando compiti specifici ai responsabili dei tre cantieri. Intanto, i comuni di Greci e Montaguto hanno adottato una delibera per sollecitare il Governo a dichiarare lo stato di calamità naturale per l’intera Valle del Cervaro. Solo così si potrebbero accordare benefici fiscali ai residenti e soprattutto ristori agli operatori economici costretti a chiudere o prossimi al fallimento. Anche la minoranza del Comune di Savignano ha invitato il sindaco a tenere con urgenza un consiglio comunale per l’adozione di una delibera simile. S’interroga, invece, sui ritardi nel ripristino dei collegamenti ferroviari e stradali e sui possibili sprechi per i lavori al piede della frana Giovanni Maraia di «Ariano in Movimento» che ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Ariano. Maraia chiede una verifica sul rendiconto dei lavori svolti in questi cinque anni.

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