Il record di Marano: c’è la discarica ma tassa alle stelle
Il Sindaco: "E' un pacco che ci rifila la provincia"
È il Comune dove, secondo il calcolo provvisorio della Provincia, la Tarsu costerà di più: 102,31 euro a tonnellata. E nonostante la vicinanza con la discarica di Chiaiano. Logico che Salvatore Perrotta, sindaco di Marano, sia furibondo: «La Provincia ci impone di botto - dice - l’aumento del 25 per cento, da 82 a oltre 102 euro a tonnellata, peraltro rifilandoci il ”pacco” a dieci giorni dal termine ultimo per l’approvazione del bilancio». L’affondo non finisce qui. «L’aumento - prosegue Perrotta - serve a spalmare sui Comuni i costi del carrozzone politico varato con la Sapna (la società sistema ambiente della Provincia) e annulla tutte le agevolazioni per la vicinanza alla discarica di Chiaiano: a fronte di 700mila euro di ristoro, spalmati in più anni, ci aumentano di un milione e 200mila euro il costo». Le tariffe saranno più basse per i Comuni che aumenteranno le percentuali della raccolta differenziata e della lotta a evasione ed elusione della tariffa, spiegano dalla Provincia. «I calcoli da noi effettuati - dice l’assessore provinciale all’Ambiente, Giuseppe Caliendo - non si tramuteranno necessariamente in aumenti della Tarsu, ma sono un atto dovuto rispetto a una legge dello Stato». «Non vogliamo creare allarmismi - insiste il presidente Luigi Cesaro - ma i Comuni meno virtuosi devono tenere presente che è necessario andare avanti con la differenziata». Replica che non convince Tommaso Esposito, sindaco di Acerra, dove si pagheranno 101,77 euro a tonnellata nonostante la presenza del termovalorizzatore più grande d’Europa. «E in più - spiega Esposito - non c’è nessun beneficio: nessun ristoro ambientale né bonifiche, con il risarcimento annuale del conferimento verso l’inceneritore che non ci è stato pagato né l’anno scorso né quest’anno. L’incertezza tra entrate e uscite in bilancio creerà anche numerosi problemi interpretativi». Meno pessimista il sindaco di Giugliano, Giovanni Pianese, che sul suo territorio ospita uno Stir (ex Cdr) e il sito di stoccaggio di ecoballe di Taverna del Re. «La Tarsu resterà invariata - dice - l’aumento c’è già stato l’anno scorso. E comunque i calcoli sono provvisori, ci sono ancora molti punti da chiarire». Qui la differenziata non decolla. «Anche per via delle alterne vicende giudiziarie della società a cui era affidata - prosegue Pianese - la raccolta è ferma al 21 per cento. Però finora abbiamo scoperto novemila evasori». Antonio Falco, neosindaco di Caivano - che ospita uno Stir - viene dopo una lunga gestione del commissario prefettizio: «Qui l’aumento - dice - sarebbe sensibile, la Tarsu passerebbe quasi al doppio. Un problema grave, mentre il ristoro per lo Stir potrebbe farci ottenere sgravi mirati». Oltre all’aumento, per i sindaci c’è la difficoltà procedurale nella redazione dei bilanci: un aspetto ricordato da Nino Daniele, coordinatore regionale Anci. Insieme al leader provinciale Vincenzo Cuomo, sindaco di Portici, Daniele sta coordinando con i primi cittadini della provincia le iniziative da intraprendere. La prima, un incontro ad horas con il prefetto Alessandro Pansa e il presidente della Provincia Cesaro. «Chiederemo subito - dice Daniele - la proroga del termine del 30 aprile: le incertezze sui calcoli non mettono i sindaci in condizione di fare previsioni di bilancio attendibili».