Frana di Montaguto, slitta il nuovo vertice con Bertolaso
Montaguto. Anche se all’ultimo momento, per il maltempo e per le vicende legate al funzionamento degli aeroporti italiani, è saltato il vertice operativo a Montaguto tra Bertolaso e i tecnici della protezione civile, del genio militare, di Ferrovie dello Stato, Anas e Autorità di Bacino, non c’è stata alcuna sosta nei lavori ai piedi della frana, sia dal versante pugliese che da quello di Savignano. Il vertice con il capo della protezione civile è slittato ad oggi o a domani; in pratica dovrebbe servire solo a confermare le disposizioni impartite dallo stesso Bertolaso in occasione del sopralluogo di sabato scorso e ad affrontare qualche nuova emergenza. Tra cui sempre quella dello svuotamento del lago. Si va avanti, dunque, ugualmente a pieno regime. In effetti il genio militare ha già completato da domenica scorsa la sua sistemazione nell’area Pip. Su una superficie di 15 ettari sono state allestite le tende, creati degli uffici, parcheggiati i mezzi e realizzato un centro per le comunicazioni. La sua permanenza a Montaguto sarebbe limitata al tempo necessario per il ripristino della linea ferroviaria. Insomma, poco più di un mese. Durante questo periodo gli oltre cento militari impegnati nell’operazione di rimozione del terreno e di captazione delle acque superficiali devono coordinarsi essenzialmente con l’Autorità di Bacino e le Ferrovie. Da ieri sono entrati in funzione anche i fari che di notte illuminano l’area e sono stati praticamente acquisiti i nuovi terreni dove stoccare il materiale proveniente della frana. Dal chilometro 41 al chilometro 45 di ciò che rimane della SS 90 delle Puglie è tutto un deposito di argilla. Uno stravolgimento completo del paesaggio preesistente, che non si sa ancora come e quando ripristinare. Nei terreni coltivati vicini al fiume Cervaro si sta, invece, portando avanti un’operazione alquanto singolare. Le ruspe rimuovono prima il terreno vegetale, poi depositano l’argilla e infine ricoprono quest’ultima nuovamente con il terreno vegetale. In questo modo si mira ad evitare di rendere definitivamente sterile le aree attualmente occupate. E’ evidente che il movimento terra è imponente, così come la spesa da sostenere. Ma senza garanzia sul riutilizzo dei terreni occupati, i proprietari non avrebbero acconsentito pacificamente, anche in presenza di poteri speciali da parte della struttura della protezione civile. Questa operazione viene vista, ovviamente, con qualche perplessità dagli ambientalisti locali che si ripromettono di sollevare la questione nelle sedi competenti. Compresa la Procura della Repubblica di Ariano Irpino. Per rispettare i tempi assegnati da Bertolaso sono state, inoltre, ulteriormente incrementate le squadre in azione. Un cantiere è gestito direttamente dalle Ferrovie, un altro dalle imprese convenzionate con la struttura della protezione civile e l’ultimo dal genio militare. La frana continua, comunque ,a muoversi. Con minore velocità, per fortuna, nei pressi della massicciata della ferrovia, ma con la velocità di sempre dal versante del Bivio di Montaguto. La minaccia di raggiungere il fiume Cervaro per il momento è scongiurato. Buone notizie arrivano, infine, per gli utenti delle ferrovie. Biglietti ferroviari scontati fino al 50% per venire incontro ai viaggiatori che percorrono il tragitto Roma-Puglia., interessato attualmente dalla frana di Montaguto.