Criminalità, discariche e degrado: Domiziana in agonia

Il territorio è stato devastato da organizzazioni che smaltivano abusivamente rifiuti nocivi
18 aprile 2010 - v.amm.
Fonte: Il Mattino

Il fiume Volturno e il canale dei Regi Lagni sono fra i due corsi d'acqua più inquinati d'Europa, tutto questo produce il novanta per cento delle acque che bagnano la costa di Castelvolturno interdette al tuffo, a causa ovviamente del forte inquinamento di natura biologica. Ma nell'entroterra, la situazione del paese litoraneo non è certo migliore. Sversatoi A nord del territorio comunale, al confine con i Comuni di Mondragone e Cancello Arnone, in località Mazzafarro, ci sono le due discariche gemelle Bortolotto e Sogeri definite dagli ambientalisti delle vere e proprie «bombe ecologiche». La Bortolotto fu realizzata a metà degli anni '90 dal consorzio Ce4, e fino al 2005 ha accolto i rifiuti dell'intero litorale domizio, ma anche della città di Napoli. La discarica Sogeri, era gestita da personaggi, che numerose inchieste della magistratura hanno inquadrato organici alle famiglie malavitose del territorio di Mondragone, i cosiddetti «Chiuovi». Qui di giorno venivano scaricati i rifiuti urbani dei territori dei Mazzoni. I camion Di sera, invece, arrivavano illegalmente camion dalle città del centro e nord Italia che scaricavano rifiuti speciali e pericolosi. Entrambe le discariche producono un inquinamento da percolato nelle falde acquifere, come ha accertato l'Arpac, che arriva fino a quaranta metri di profondità. Entrambe le discariche, purtroppo, sono ancora in attesa di bonifica. In attesa di bonifica anche le ex cave della camorra realizzate ad est della via Domiziana durante gli Anni 70 e 80. Si tratta di una quindicina d'invasi, dalla dimensione di un campo e mezzo di calcio e di una profondità di quaranta metri. Qui, ancora oggi, viene scaricato abusivamente di tutto: dagli scarti d'edilizia, ai rifiuti ingombranti, fino alle carcasse di bufalotti come quelli scoperti un mese fa dalla forestale. I falò In una ex cava furono rinvenuti ben cinquantaquattro bufalotti uccisi e abbandonati. Scendendo a sud del territorio, poi, nei pressi dello svincolo della sopraelevata Nola-Villa Literno, i falò di copertoni d'auto abbandonati sono divenuti ormai endemici. Insomma, la terra del litorale domizio è sempre più in-felix.

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