Regi Lagni killer, balneatori nel terrore
Sia l’associazione Costa dei Sogni, sia l’Ugl si costituiranno parte civile eventualmente dovesse seguire un processo per il sequestro dei depuratori del Ps3. A darne la notizia, entrambi poche ore dopo la diffusione dell’operazione disposta dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, le due persone che più d’ogni altro negli ultimi anni hanno portato avanti delle vere e proprie battaglie contro la gestione dei depuratori dei Regi Lagni, Gaetano Montefusco (dirigente di Costa dei Sogni) e Tammaro Tavoletta (segretario regionale dell’Ugl Energia). «La Procura, sottolinea Montefusco, ha finalmente aperto uno squarcio di verità sul mancato funzionamento dei depuratori che tramite by-pass inviavano a mare direttamente i reflui. Ma l’operzione della magistratura, si auspica il dirigente di Costa dei Sogni, deve continuare anche sul depuratore di Cuma e su tutti gli altri scarichi abusivi». Gli fa eco Antonio Cecoro dell’assobalneari, il quale fa saper che già domani presenterà una denuncia alla procura della repubblica nei confronti di tutti quei privati ed enti pubblici (fra cui molte amministrazioni comunali) che scaricano illegalmente nel canale dei Regi Lagni senza essere collegati ai depuratori. Era stata l’Arpac la scorsa settimana a completare uno studio sugli scarichi abusivi nel territorio del canale borbonico. Subito dopo ha presentato la mappatura delle irregolarità sul sito web www. Regilagni.it. Mentre Tammaro Tavoletta dell’Ugl ricorda le grosse irregolarità che quotidianamente venivano fatte nei depuratori della Hydrogest a danno degli operai e di tutto il territorio litoraneo nel più totale dispregio delle regole. «Prima dell’arrivo della Hydrogest, secondo il dirigente sindacale, dal cancello dell’impianto di Villa Literno ogni giorno uscivano circa dieci camion carichi di fanghi, due di sabbia e uno di rifiuti indifferenziati e si recavano in discariche autorizzate a smaltirli. Questo rappresentava il risultato dell’attività depurativa dell’impianto. Negli ultimi tre anni, da quando il depuratore era gestito dalla Hydrogest, lo stesso numero di rifiuti si produceva in tre mesi. Dove finivano quindi tutti i rifiuti trasportati dai collettori e non trattati? Domanda sarcastico Tavoletta. Evidentemente, aggiunge, la procura di Santa Maria Capua Vetere è riuscita a scoprirlo e quindi ha emanato dei provvedimenti più che giusti.