Dalla Puglia in arrivo anche Vendola «Ora non si può perdere più tempo»
Guido Bertolaso ha lanciato venerdì un messaggio agli amministratori pugliesi in protesta contro il governo e le istituzioni campane sul caso della frana di Montaguto: «La Protezione civile nazionale prende in mano la gestione dell’emergenza frana. In un mese riaprirà la linea ferroviaria Roma-Bari-Lecce e la statale 90, purché le Regioni Puglia e Campania, le Province di Foggia ed Avellino, facciano il proprio dovere per sveltire la burocrazia di loro competenza». Questa mattina il governatore regionale della Puglia Nichi Vendola, insieme al suo assessore regionale Fabiano Amati, sarà nella Valle del Cervaro per rassicurare Bertolaso ma anche per ribadire le perplessità già avanzate dagli amministratori della sua regione, su tutti il sindaco di Bari Michele Emiliano. «Il Governo ha impiegato 46 giorni per dichiarare lo stato di calamità, in un paese normale ci vogliono 24 ore», questo il paradosso evidenziato dai manifestanti presenti venerdì mattina a Montaguto. In effetti in Puglia sono tanti a storcere il naso di fronte alla grave situazione in cui riversa il movimento franoso a causa del quale sono in ginocchio un'importante tratta ferroviaria e la strada che collega la provincia irpina con quella Foggiana. E c'è profonda amarezza per i silenzi delle istituzioni locali dinanzi ad un dissesto idrogeologico di notevoli dimensioni e con ripercussioni molto negative sulle comunicazioni tra due regioni. Lamentele confluite sulla scrivania di Vendola che ha deciso di constatare di persona lo stato della frana che ha spezzato i collegamenti tra Puglia e Campania. Il governatore, che arriverà alle 10.30 a Savignano Scalo, intende far sentire la sua presenza alle comunità locali, che a loro volta si sentono sempre più isolate ed abbandonate ad un destino amaro. Per cui, quelle di Vendola oggi saranno parole di speranza nei confronti delle popolazioni irpine perché il suo ruolo sarà determinante per accelerare quanto più possibile la risoluzione del caso Montaguto. Il governatore, più in generale, scuoterà tutti gli enti sovracomunali impegnati ad arginare il fronte di un'emergenza che potrebbe costare decine di milioni di euro. Risorse che saranno attinte da quei fondi Fas già al centro di polemiche tra governo e regioni del Mezzogiorno. Attualmente bisogna spostare dall'area franata 100mila metri cubi di terreno, in prospettiva addirittura 700mila. Si lavorerà giorno e notte, ai piedi della frana e a monte, dove bisogna liberare in tempi rapidi l’invaso dall’acqua che potrebbe da un momento all’altro scivolare a valle e raggiungere il fiume Cervaro, provocando un disastro ambientale senza precedenti. Si tratta di interventi massicci che la Protezione Civile farà coordinare ai due vice di Bertolaso, gli ingegneri Nicola Dell’Acqua e Angelo Pepe. Saranno loro a seguire da vicino le operazioni, mantenendo i contatti con Bertolaso che, forse anche domani sarà a Montaguto per verificare che l’avvio della nuova fase segua esattamente le sue istruzioni.