Truffa rifiuti, a giudizio vertici e dipendenti dell’Auser
Chiesto il rinvio a giudizio per i vertici e i dipendenti dell'Aser, l'azienda di Pontecagnano che si occupa di smaltimento dei rifiuti e per alcuni impiegati sia di diversi Comuni del Salernitano che del Consorzio Comuni Bacino Salerno 2. Il sostituto procuratore Angelo Frattini ha chiesto il processo complessivamente per 28 indagati di reati che sarebbero stati commessi nel 2008, a breve si svolgerà l'udienza preliminare. Dalla procura è stata ipotizzata l'associazione per delinquere a carico di Raffaele Rinaldi, all'epoca direttore generale dell'Aser, di Marco Ugatti, responsabile tecnico ed Erasmo Venosi, responsabile logistico e del personale, per i dipendenti dell'Aser Carla Riontino, Carmine Salsano e Anna Maria Citarella. In base ai risultati delle indagini, che lo scorso anno hanno portato al sequestro dell'azienda e a una serie di provvedimenti restrittivi e interdittivi, la pubblica accusa ha considerato Rinaldi, Ugatti e Venosi quali promotori e organizzatori dell'associazione per delinquere, finalizzata allo svolgimento dell'attività di smaltimento e al traffico illecito organizzato di rifiuti speciali pericolosi, consistenti in «beni durevoli». L'attività illecita sarebbe stata realizzata attraverso la redazione di formulari di identificazione dei rifiuti contenenti false indicazioni. I tre dipendenti Riontino, Salsano e Citarella sono stati accusati del reato associativo, in quanto nello svolgimento del loro lavoro con «complice consapevolezza delle modalità e finalità delle condotte lavorative», avrebbero partecipato all'attività illecita, sovrintendendo alle operazioni di pesatura e alle annotazioni non corrispondenti alla realtà. L'associazione per delinquere sarebbe stata finalizzata alla commissione di truffe milionarie ai danni di enti territoriali, attraverso la redazione di formulari di identificazione dei rifiuti, denominati Fir, contenenti false indicazioni e falsi in atti pubblici. Le truffe contestate sarebbero state commesse ai danni dei Comuni di Positano, Praiano, Atrani, Tramonti, Cetara, Scala, Vietri sul Mare, Capaccio, Albanella, Acerno, San Mango Piemonte e Castellamare di Stabia. In pratica il sistema truffaldino, scoperto dagli investigatori, consisteva nel far risultare al termine dell'attività di pasatura dei rifiuti ingombranti, quali frigoriferi, televisori, lavatrici, computer un peso diverso e comunque maggiorato rispetto a quello reale. In alcuni casi per aumentare determinare l'incremento del peso sarebbe stato calcolato anche quello del carrello elevatore e così i vari Comuni avrebbero conseguentemente effettuato pagamenti indebiti notevolmente maggiorati. Le diverse amministrazioni comunali, individuate come parti offese, si servivano o direttamente dell'Aser, oppure attraverso il Consorzio dei Comuni Bacino Salerno 2 per raccogliere e poi smaltire attraverso quei beni durevoli. Oltre a Rinaldi, Ugatti e Venosi risulta indagato anche Giorgio Ruggiero, che all'epoca dei fatti era il legale rappresentante dell'Aser. A Ruggiero non è però contestata l'associazione, ma di aver svolto l'attività di recupero e trattamento di rifiuti speciali pericolosi senza la prescritta autorizzazione. Ecco i nomi di tutti gli indagati. Giorgio Ruggiero, legale rappresentate, Raffaele Rinaldi, direttore generale, Marco Ugatti responsabile tecnico, Erasmo Venosi, responsabile logistico e del personale. E poi Ciro Galioto, Amedeo Mammato, Adriano Brancaccio, Sandro Caporaso, Carla Riontino, Carmine Salsano, Anna Maria Citarella, Alfonso Zucaro, Nicola Santucci, Pietro Ruggiero, Claudio Cuffa. Nicola Auriello, Adele D'Elia, Eugenio Rispoli, Alfredo Porcelli, Pietro Capozzoli, Ciro Vece, Donato Freda, Federico Cardinale, Donato De Rosa, Antonio Taiani, Salvatore Mastro, Silvio Mansi e Michele Pietriccione.