Occupazione-lampo, già ripresi i lavori
Primo maggio di protesta per i cittadini di Sant’Arcangelo Trimonte e di Paduli, che in massa hanno contestato la realizzazione della discarica, bloccando per un paio d’ore il traffico sulla 90 bis. Ad occupare le carreggiate, una cinquantina di mezzi agricoli e da più di 200 autovetture, per un totale di quasi 400 persone, che dopo essersi riversate in strada, si sono dirette verso località Nocecchia. Al corteo hanno partecipato i sindaci dei 4 paesi - Aldo Giangregorio, Giovanni De Gennaro, Fernando D'Aloia, e Raffaele Giardiello - il parroco di Paduli, don Enrico Iuliano, padre Giacomo Cotoia e i comitati civici. Una manifestazione pacifica, ma che ha nuovamente provocato lo stop dei lavori per la realizzazione del sito, perché intorno alle 13.30, dopo aver praticamente distrutto la recensione del cantiere con i vari trattori, i cittadini hanno occupato l’area che sarà adibita a discarica. Intensa l’opera di mediazione del vice questore Bisogno, che ha cercato in tutti i modi di evitare scontri tra la polizia e i manifestanti, soffermandosi spesso a parlare con loro, con l’obiettivo di garantire l’ordine e tutelare l’incolumità pubblica. A presidiare la zona dei lavori un nutrito gruppo di agenti della polizia, i carabinieri e anche la guardia forestale in tenuta anti-sommossa; la presenza di quest’ultimo corpo in difesa della discarica ha turbato gli animi di molti manifestanti, che non hanno gradito tale intervento. Anche i bambini sono rimasti perplessi per tale situazione, scena curiosa, infatti, quando un ragazzino di dieci anni, Serafino, avvicinatosi ad una guardia forestale gli ha chiesto come mai difendesse la discarica e non l’ambiente. Ad occupare l’area insieme ai cittadini, anche il parroco di Sant’Arcangelo, Padre Giacomo Cotoia, che dopo aver ricevuto il megafono dal vice questore, ha invitato tutti ad un momento di riflessione; gli occupanti, in una sorta di sit-in, si sono così stretti intorno al presule per invocare l’aiuto di Dio in questo momento di sofferenza per le popolazioni locali. Durante il corteo si è vissuto anche un momento di condivisione della problematica, al bivio che porta a Paduli, a contrada Carpinelli. Dai sindaci è giunto un messaggio preciso: la volontà di continuare insieme la protesta, senza divisioni. Per il primo cittadino santarcangiolese, particolarmente amareggiato per la situazione, «non si può condividere l’idea che in una zona prevalentemente agricola, in cui si è lottato per avere il riconoscimento Igp, nasca una discarica regionale». «Non tollero che si calpesti la dignità dei più deboli: io non porgo l’altra guancia: il territorio è nostro e lo difenderemo» ha aggiunto Giovanni De Gennaro. Non è mancato qualche accenno polemico sull’assenza degli esponenti delle forza politiche, da parte dei sindaci di Apice e Buonalbergo. Dure le parole del parroco di Paduli: «La politica si è dimenticata di noi ancora una volta, noi non siamo carne da macello, aggrediscono il nostro territorio e la colpa è di chi ha determinato tutto ciò». L’occupazione è durata tutta la giornata, i lavori sono ripresi intorno alle 21, gli operai hanno lavorato per tutta la notte, e anche ieri si è continuato a scavare incessantemente. Sempre ieri, al comune di Sant’Arcangelo, riunione dei tecnici, per rivedere le relazioni e fornire le giuste rimostranze allo staff di De Gennaro nell’incontro in programma lunedì.