"Troppi attacchi al territorio,. l'Irpinia è a rischio"

L'allarme dei geologi. Urciuoli: catastrofi desinate a ripetersi. Pennetta: responsabile l'uomo
17 aprile 2010 - Alfonso Parziale
Fonte: Il Mattino

Montaguto «Sono gli scempi ambientali compiuti dall’uomo le cause dei cosiddetti disastri naturali». Gianfranco Urciuoli insegna Fondamenti di Geotecnica all’università «Federico II» e oggi sarà tra i relatori al convegno «Rischio idrogeologico, disastri ambientali e prevenzione», promosso dai Lions Clubs con il governatore Vittorio Del Vecchio presso l’aula magna del Convitto Nazionale di Avellino. Un’occasione di riflessione su un argomento quanto mai attuale in provincia visto l’emergenza frana che sta vivendo la zona di Montaguto. «Dal 1945 al 1990 in Italia hanno perso la vita circa 8mila persone a causa di catastrofi naturali di cui il 45,5% per frane e alluvioni. - spiega Urciuoli - Il rischio futuro è elevato: le catastrofi naturali sono inesorabilmente destinate a ripetersi. Il rischio è cresciuto notevolmente a partire dagli anni ’50 con lo scempio del territorio legato a nuovi insediamenti edilizi ed industriali in aree da sempre minacciate da eventi idrogeologici». Assieme a Urciuoli, interverranno Micla Pennetta, docente di Geologia Ambientale alla «Federico II», gli assessori all’Ambiente delle province di Benevento e Avellino, Gianluca Aceto e Domenico Gambacorta, che rifletteranno su «Le risorse necessarie per la sorveglianza del territorio e-o politiche di prevenzione per i territori», il presidenre dell’Ucr, Antonio Gambacorta, su «Emergenza sanitaria in caso di calamità» e infine il procuratore della Repubblica di Sant’Angelo dei Lombardi, Antonio Guerriero, su «Disastri ambientali: la tutela dell’ambiente nel settore penale». Urciuoli sottolinea l’urgenza di porre in essere politiche a difesa dei territori: «La tecnica e la scienza hanno elaborato metodi e procedure per mettere in sicurezza il territorio, anche con interventi sostenibili e poco invasivi. Bisogna ora dar corso a politiche di difesa del territorio che prevedano i necessari investimenti». Fattori antropici, come il disboscamento e l’edilizia selvaggia, sono alla base dei disastri per Micla Pennetta: «Una comunità che ha scarsa percezione delle dinamiche naturali infliggendo antropizzazioni invasive, è certamente più vulnerabile di una comunità consapevole di cosa può accadere sul suo territorio perché, sottovalutandone le pericolosità, ne aumenta il rischio. Anni di scelte urbanistiche non rispettose dell’ambiente hanno permesso una diffusa cementificazione, l’impermeabilizzazione dei suoli, la trasformazione degli alvei in strade, l’occupazione di zone di naturale pertinenza fluviale». L’azione dell’uomo, quindi, alla base dei disastri. C’è bisogno perciò di un salto di qualità nella gestione di un territorio di per se già fragile come spiega l’ingegnere Gaetano Mirone, responsabile VI Circoscrizione del comitato «Rischi idrogeologici e attività di prevenzione» dei Lions. «Le emergenze ambientali, conseguenze dei catastrofici fenomeni idrogeologici, sono di casa nel nostro paese. - dice - Le ultime tragedie, come quelle di Messina e Ischia, hanno evidenziato, che abbiamo a che fare con un territorio, fragile che deve essere curato in ogni metro quadrato. Un territorio, per la stragrande maggioranza in collina o in montagna e con un tipo di piovosità molto concentrato in tempi abbastanza brevi, con conseguenti alluvioni, smottamenti e frane: per questa sua fragilità, aggravata dai sempre più seri problemi prodotti dalle stesse attività umane, dobbiamo prestare la massima attenzione alle sue esigenze, facendo un salto di qualità in termini di cura e gestione. I Lions sentono forte l’esigenza e il dovere di promuovere, attraverso conferenze e convegni come questo, momenti di informazione e formazione atti a sensibilizzare i cittadini, a stimolare le Istituzioni ed a rappresentare modelli educativi per il mondo dei giovani».

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