«Pustarza, si costruisce una cattedrale nel deserto»

In 2000 celebrano il primo maggio "invadendo" la discarica in costruzione
3 maggio 2008 - Vincenzo Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

La lunga marcia dei manifestanti da Savignano verso Pustarza Savignano Irpino. Una bandiera tricolore prima conficcata nel cratere di Pustarza e poi sollevata in cielo da una ragazza, sotto lo sguardo attento di circa duemila persone e di 200 poliziotti. É stato questo l'ultimo gesto simbolico della giornata di lotta messa in campo l’altro ieri dalle associazioni ambientaliste di Savignano e Ariano per scongiurare la presenza di una discarica regionale in un'area finora utilizzata per la produzione di cereali e ortaggi da contadini che non intendono affatto rassegnarsi ad andare via. Un gesto simbolico, che, per fortuna, non è stato preceduto, né seguito, da incidenti tra dimostranti e forze dell'ordine, nonostante i tanti blocchi a Ciccotonno e Bivio di Monteleone di Puglia, la tensione che si era accumulata tra la popolazione della Valle del Cervaro dopo le brutte notizie giunte da Napoli a proposito del «no» al trasferimento della discarica alla località Ischia e i contrasti emersi prima velatamente e poi apertamente tra gli ambientalisti e alcuni sindaci del territorio. «Un primo maggio di lotta - è stato spiegato da Olimpia Roberta - che è solo l'inizio di altre battaglie. Si illude chi ritiene di poter utilizzare l'impianto in via di ultimazione. Potrebbe essere stata costruita una cattedrale nel deserto». A Savignano, in effetti, si sono ritrovati in tanti per invitare il Commissario De Gennaro, il Prefetto di Avellino e il Questore De Iesu a non sottovalutare la rabbia e la determinazione della popolazione residente. Una soluzione diversa può essere ancora individuata. Un corteo composto da almeno duemila persone era partito dall'area campo sportivo per raggiungere la piazza principale del paese e di qui, a sorpresa, l'area di Pustarza. Ma, prima di stazionare per due ore pacificamente davanti al cantiere, alle tante persone giunte da molti comuni irpini (c'erano anche delegazioni dal Formicoso e da Pianodardine, oltre che le telecamere della trasmissione tv «Anno Zero») è stato spiegato che ci saranno altre iniziative da portare avanti e che a nulla servono i tentativi di delegittimare gli esponenti dei comitati che animano la protesta. Insomma, per l'avvocato Giovanni La Vita farebbero bene anche i sindaci di Ariano Irpino Gambacorta e di Savignano Ciasullo a cambiare atteggiamento e a dimostrare di stare dalla parte della popolazione residente. Al sindaco di Savignano è stato mosso il rimprovero di aver agito di intesa con la Presidente della Provincia De Simone, ma senza conseguire alcun risultato pratico. Al sindaco di Ariano Irpino, invece, l'accusa è di aver "mollato", rifugiandosi nel recinto della legalità. Il primo cittadino di Ariano Irpino, in un pubblico manifesto , ha spiegato ieri di essere stato sempre al fianco di Savignano in tutte le occasioni, tanto da ricorre anche al Tar e presentare subito le osservazioni all'Assessore all'Ambiente per la Valutazione di Impatto Ambientale. Nel rispetto delle istituzioni e delle leggi e senza mai trascendere. Le associazioni ambientalistiche, intanto, avevano già preannunciato l’altro ieri di voler incalzare il sindaco del Tricolle in occasione del consiglio comunale fissato per il 5 maggio prossimo.

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