Guasto riparato, il depuratore torna a regime
Villa Literno. La prima volta per ripararle ci sono voluti quattro anni. Questa volta il problema strutturale alle coclee del depuratore della foce dei Regi Lagni è stato sistemato in meno di una settimana. E il litorale domizio tira un sospiro di sollievo. Senza l'attività delle grosse pompe, infatti, l'impianto di Villa Literno può trattare solo una minima parte dei reflui che transitano nel canale borbonico, e la restante parte va direttamente a mare. I cuscinetti di sospensione danneggiati durante l'esplosione indotta di un muro di contenimento, sono giunti regolarmente ieri mattina dall'Olanda, dove erano stato ordinato dai dirigenti dell'Hydrogest Campania. Ad aspettare l'attrezzatura sul posto c'era una squadra di tecnici specializzati. E alle 13 è stato possibile riattivareil primo impianto. «Domani, garantisce il responsabile tecnico del depuratore, l'ingegner Gaetano de Bari, attiveremo anche la seconda coclea. Lunedì prossimo, poi, il depuratore sarà a regime con la messa in funzione anche delle restanti due pompe». Volge verso il positivo, quindi, la questione depurazione, per la costa casertana. La partita per la bonifica del mare adesso si sposta sul tavolo delle istituzioni locali, chiamate ad intervenire sugli scarichi illegali individuati dall'Arpac ed indicati sul sito web www.regilagni.it. Gli scarichi abusivi sono oltre seicento, e molti di questi addirittura appartengono ad alcune miopi amministrazioni comunali dell'agro aversano. I loro reflui sono scaricati da sempre direttamente nel canale senza passare per alcun collettore. I lavori di allaccio ai depuratori dovrebbero essere effettuati dall'Hydrogest, ma le amministrazioni illegali non hanno sottoscritto il financial project che ha affidato la gestione dei depuratori al consorzio aggiudicatario della gara. Pertanto la Hydrogest non può intervenire. Possono e sono obbligati a farlo, invece, gli enti locali. A chiedere ciò è una vecchia legge degli anni '70 disattesa evidentemente da molti soggetti sia privati sia pubblici. Ma a chiederlo sono soprattutto le decine di migliaia di persone che vivono sul litorale domizio condannate ad un mare non balneabile. Infatti la foce dei Regi Lagni, dove dovrebbero immettersi solo le acque trattate dal depuratore, in realtà raccoglie anche acque reflue non depurate provenienti da decine e decine di Comuni, soprattutto dell’hinterland napoletano, che per la naturale pendenza, dalle falde del Vesuvio attraversano tutta la cosiddetta «pianura felix» per giungere fino al mare. La cementificazione del canale dei Regi Lagni ha poi fatto il resto nel moltiplicare gli effetti inquinanti degli scarichi abusivi. A cià vanno inoltre aggiunti sversamenti abusivi che non contengono solo forme di inquinamento biologico.