In campo l’esercito per combattere la frana

La proposta dell'eurodeputato Tatarella. Il govreno pronto a dichiarare lo stato di calamità
15 aprile 2010 - Vincenzo Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

Montaguto Montaguto. «Contro la frana serve l’esercito». La proposta è dell’eurodeputato Salvatore Tatarella, che indica la scelta come l’unica utile a superare l’emergenza. Critiche al sottosegretario Giuseppe Maria Reina: «Pur essendo espressione di un partito che fa del Sud la sua bandiera, appare disinformato su un disastro che ha spezzato in due le ferrovie del Paese». La replica: «Credo che disinformato sia esattamente chi, con leggerezza e noncuranza, mi accusa e non conosce, invece, la questione nei termini appropriati». Domani la decisione del consiglio dei ministri per la dichiarazione dello stato di emergenza, intanto due manifestazioni: la prima dei commercianti e operatori economici della Valle del Cervaro e dell’Arianese e la seconda degli amministratori locali della Puglia e della Campania, tra cui il presidente dell’amministrazione Provinciale, Antonio Pepe, del sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, dei sindaci e consiglieri comunali di Faeto, Orsara, Monteleone di Puglia, Deliceto, Bovino, Panni e Accadia, del sindaco di Montaguto Andreano e del consigliere provinciale di Avellino, Antonio Volpe. «Non vorremmo - spiega Raffaele Caggianella - che si mirasse solo a ripristinare la linea ferroviaria. Siamo in ginocchio per mancanza di collegamenti sulla statale 90 delle Puglie. Ci costituiremo per reclamare un risarcimento. La strada è un diritto». Per Nino Gallo, ex titolare di una pizzeria «da cinque anni si parla sempre della stessa cosa, ma ciò che più fa male è la passerella dei politici. Tante visite, tante chiacchiere e nessuna soluzione del problema». Anche Michele Pilla, animatore della Frana’s Day, interviene per rimarcare che «non manca una cinica operazione di scaricabarile tra le autorità preposte e la Regione Campania, che certamente ha le sue responsabilità». «Il rischio però - sostiene Pilla - è che si perda solo dal tempo prezioso, mentre la frana sta arrivando al fiume». Per il sindaco di Foggia, Gianni Mongello, non è più tempo di polemiche. «Tutti possono rendersi conto venendo qui - sostiene - che è cambiato l’intero paesaggio. Siamo venuti per sostenere che Regione Puglia e Regione Campania, amministrazioni locali e operatori economici debbono collaborare. Innanzitutto prendendo coscienza di quello che sta accadendo. La dichiarazione dello stato di emergenza da parte del governo è solo un primo piccolo segnale positivo, poi si deve agire concretamente. Quali risorse vengono messe in campo, con quali soggetti attuatori e con quali progetti. Come tecnico posso dire che se non si risolve il problema a monte, captando le acque, si rischia di fare altri danni. Attualmente non c’è ancora un progetto per la messa in sicurezza dell’area». «I mancati collegamenti tra Puglia e Campania - precisa il presidente dell’amministrazione Provinciale di Foggia, Antonio Pepe - comportano danni soprattutto alle imprese, al settore turistico, al commercio e disagi a studenti e pendolari. Capisco la difficoltà di operare e i ritardi dovuti a negligenze. Ma adesso guardiamo con fiducia a ciò che sta accadendo. Con il provvedimento che il Governo si accinge a varare probabilmente il commissario sarà messo nelle condizioni di muoversi meglio e più velocemente La nostra funzione è quella di dare solidarietà alle popolazioni e supportare tutto il lavoro che si dovrà fare». L’onorevole Arturo Iannaccone, in una interpellanza urgente ai ministri dell'Ambiente e delle Infrastrutture, sollecita una politica per il territorio. «Un tavolo istituzionale - spiega l’esponente di ”Noi Sud” - tra Provincia, Regione e Governo. Quanto si è verificato - continua Iannaccone - è estremamente preoccupante. Occorre intervenire per evitare che a Montaguto si verifichi, come paventato da alcuni geologi, una nuova Valtellina».

Powered by PhPeace 2.6.4