Le spettanze sono state bloccate dopo l’interdittiva antimafia all’azienda

Saba, senza stipendi rischio caos

I Sindacati chiedono un vertice costruttivo a Comune e Provincia
15 aprile 2010 - Daniela Volpecina
Fonte: Il Mattino Caserta

C'è viva preoccupazione tra gli operatori del servizio di nettezza urbana di Caserta. La revoca dell'appalto alla Ecologia Saba, colpita da interdittiva antimafia per presunte infiltrazioni camorristiche, e lo stop da parte del Comune (così come previsto dalla legge) al pagamento dei canoni di febbraio e marzo, per un totale di circa due milioni di euro, potrebbe riversarsi sui 178 lavoratori che temono per lo stipendio di marzo e aprile e soprattutto per la liquidazione del tfr (trattamento di fine rapporto) prevista al momento del passaggio di consegne tra la Saba e la società che subentrerà di qui a breve nella gestione del servizio. La vertenza sarà al centro del tavolo tecnico convocato per questa mattina in Prefettura al quale parteciperanno tra gli altri l'amministrazione comunale, la Saba e le organizzazioni sindacali. Un'occasione per mettere a fuoco le sorti della categoria ma anche per fare luce sulle situazioni pregresse. I lavoratori da circa due anni attendono infatti di percepire il tfr maturato durante gli anni di attività al servizio della Sace, la società che ha gestito il ciclo integrato dei rifiuti a Caserta fino all'arrivo, nel 2008, della Saba. Ma non solo. Gli operatori rivendicano anche le competenze del mese di luglio 2008, i ratei e le quote della previdenza integrativa e denunciano il mancato versamento dei contributi Inps per i mesi di giugno e luglio 2008 oltre che il mancato rispetto dei livelli retributivi garantiti dal contratto collettivo nazionale. «Non possiamo rischiare che in occasione del nuovo passaggio di cantiere si ripeta lo stesso episodio di due anni fa - spiegano i sindacati in una nota indirizzata al sindaco Nicodemo Petteruti e al presidente della Provincia, Domenico Zinzi - vogliamo garanzie e chiediamo agli enti preposti di vigilare attentamente nell'applicazione delle norme che tutelano i lavoratori». E in riferimento al caso Saba aggiungono: «Riteniamo che il Comune debba farsi carico e garante delle retribuzioni del mese di aprile 2010 e dei ratei di fine rapporto». Qualche perplessità emerge infine anche sulla decisione dell'amministrazione comunale (grazie ad un protocollo di intesa sottoscritto poche settimane fa con la Provincia) di indire ugualmente la nuova gara di appalto per l'affidamento del servizio di igiene urbana malgrado l'esistenza di una legge (la numero 26 del 2010) che di fatto le ha revocato le competenze in materia di rifiuti. Una necessità, secondo il Comune, dettata dall'impossibilità della Provincia di gestire il servizio nell'immediato. La gara bandita da Palazzo Castropignano con la procedura negoziata avrà infatti una durata di appena otto mesi, il tempo necessario per consentire alla Provincia di attrezzarsi in tal senso. Nella giornata di oggi tornerà a riunirsi intanto anche la commissione che sta esaminando i progetti delle tre società che si candidano a subentrare alla Saba nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti. Si tratta della Igica di Caivano, della AET di Napoli e della Ipi di Roma. L'aggiudicazione dell'appalto, del valore di otto milioni di euro, inizialmente prevista per martedì scorso è stata rinviata a domani per consentire alla Stazione unica appaltante di prendere visione dei certificati antimafia delle tre società.

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