Biopower, la Procura deposita gli atti

15 aprile 2010 - Biagio Salvati
Fonte: Il Mattino Caserta

Santa Maria Capua Vetere. A distanza di un anno dagli arresti, la Procura ha chiuso le indagini sull’inchiesta Biopower (dal nome della centrale biomasse di Pignataro Maggiore) che alla fine dell’aprile del 2009 sfociò in 23 ordinanze cautelari, tra arresti domiciliari e in carcere. La notifica del cosiddetto ”415”, avviata ieri secondo quanto ha reso noto la stessa Procura, verrà formalizzata solo nei prossimi giorni quando gli indagati riceveranno l’avviso di conclusione indagini. Una procedura che prevede anche un possibile stralcio, con richieste di archiviazione, di alcuni indagati da parte del pubblico ministero, nella fattispecie il sostituto procuratore Maurizio Giordano. Richiesta di archiviazione che, stando a quanto si apprende, sarebbe stata avanzata per alcuni dei coinvolti: fra questi, l’ex assessore provinciale Francesco Capobianco; l’ex assessore regionale Andrea Cozzolino; l’ingegnere Italo Verzillo; Margherita Di Vincenzo e un altro paio di destinatari. Archiviazioni sulle quali, in ogni caso, spetta l’ultima parola al gip. L’inchiesta della magistratura sammaritana, si trasformò in una sorta di bufera giudiziaria sulla Regione Campania e sulla Provincia di Caserta per la presenza di alcuni politici e funzionari. Al centro dell’indagine, una presunta rete d’affari capillare per corrompere amministratori locali, tecnici, funzionari e consulenti pubblici: tutto con lo scopo di ottenere il via libera alla costruzione della centrale e un contributo pubblico di sei milioni e 800 mila euro. Questa la ipotesi dell’accusa che ottenne 23 arresti per associazione a delinquere finalizzata alla truffa m danno alla Regione Campania, corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione di segreti di ufficio e realizzazione di falsità in atti pubblici. In particolare, due imprenditori, Renzo Bracciali e Gianpiero Tombolillo, entrambi romani, sono accusati di aver elargito mazzette e promesse a politici e funzionari pubblici per ottenere vantaggi. Tutto gira intorno al contributo milionario della Regione per la costruzione della centrale di Pignataro, contributo che, alla fine, non è stato incassato, visto che la Biopower ha poi ottenuto un finanziamento della Unipol Merchant Bank. Per ottenere il finanziamento regionale i due si sarebbero appoggiati a Vincenzo Guerriero, un dirigente della Regione (in cambio di incarichi professionali per il figlio), e Fulvio Scia, funzionario: quest’ultimo per 50.000 euro l’anno avrebbe rivelato a Tombolillo informazioni utili per concretizzare le sue strategie imprenditoriali.

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