Conferenza di servizi al ministero

Cebntrale Termoelettrica, nuovo stop a Roma

Romano: "Abbiamo ottenuto che il progetto di impianto sia sottoposto a nuove verifiche"
9 aprile 2010 - Gianni Colucci
Fonte: Il Mattino Salerno

La Provincia e il Comune si oppongono alla proroga accordata dal Tar alla Energy plus per l’avvio dei lavori di realizzazione della centrale termoelettrica. Nella giornata di ieri nel corso della conferenza dei servizi presso il ministero dell’Ambiente per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, sono state accolte anche le prescrizioni avanzate da comune di Salerno e amministrazione provinciale. Significa che la società dovrà adeguare gli impianti per limitare ulteriormente le immissioni in atmosfera di ossido di azoto. «Dovrebbero essere elementi che impedirebbero l’avvio in tempi brevi dei lavori della Energy plus», si augura l’assessore provinciale all’Ambiente Giovanni Romano. Al tavolo del ministero dell’Ambiente gli assessori Romano e Calabrese hanno fatto pressing. «Abbiamo fatto passare una richiesta di ulteriore adeguamento dell’impianto ai limiti di emissione in atmosfera degli ossidi di azoto», dice Romano. Attualmente così come progettato l’impianto emetterebbe 2o milligrammi di azoto, le amministrazioni locali hanno richiesto che si arrivi alla soglia dei dieci milligrammi. A sostenere questa richiesta anche la Regione Campania. Nel corso della seduta è intervenuto telefonicamente anche l’assessore regionale Ganapini. E s'è costituita in tutta la vicenda anche la Regione che ha accettato le richieste del territorio (nonostante le autorizzazioni precedenti erano state date proprio dalla Regione Campania). Lo spostamento verso il basso dei limiti delle emissioni richiederà una rimodulazione dell’impianto da parte di Energy plus. Secondo i calcoli si tratterebbe di investire altri 15-20 milioni per dotare la centrale di abbattitori catalitici. Ma c’è di più, l'impianto sarà assoggettato al Via. Dunque si ritorna alla Valutazione di impatto ambientale e non basta più quella precedente l'Aia (autorizzazione integrata ambientale). Al tavolo romano ieri anche il ministero della Salute ha dato parere contrario. Al quel punto il presidente della conferenza ha chiuso il verbale con un parere «prevalentemente negativo». Il tormentato percorso del progetto «centrale termoelettrica» passa anche per un altro appuntamento il 20 aprile quando è previsto l'appello al Consiglio di Stato. Il Tar in precedenza aveva con una sentenza prorogato l’attività dell’Energy plus, provocando le aspre critiche e i ricorsi delle amministrazioni locali: «Il Tar aveva prorogato un’attività che di fatto era già scaduta nei termini. Noi facciamo ricorso anche contro ogni proroga all'attività di Energy plus», dice Romano Alla riunione al ministero dell’Ambiente erano presenti Romano e D'Acunzi per la Provincia, mentre Enzo Belgiorno e Gerardo Calabrese rappresentavano il Comune, per la Regione Campania c’erano Giovanni Galiano e Alfonso Salzano. Nell’area industriale tuttavia o si fa la centrale o il termovalorizzatore. Spiega Romano: «La legge dice che debba bruciare trecentomila tonnellate e noi diciamo che bastano 150 mila. Si studiano intanto soluzioni alternative di tipo tecnico. Ma l'interesse pubblico preminente resta quello di risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti, piuttosto che consentire ad un privato di produrre energia che poi venderà».

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