"Ferrovia ripristinata in un mese"
Montaguto. Nessuno sa quante siano le sorgenti che alimentano il lago principale e i vari pozzi di acqua che si sono formati a quota 800 metri. Ci sono zone inaccessibili e pericolose che non consentono alcuna perlustrazione. Né si riesce a capire perché si formano ruscelli laterali dal corpo della frana, a quote più basse. Sono proprio queste acque fangose a provocare le maggiori difficoltà operative. «E' questo - spiega il commissario per l'emergenza frana, Mario De Biase - il vero problema. Ci stiamo impegnando a fondo per individuare le sorgenti, captarle e incanalarle, in modo da portare l'acqua a valle senza danni per nessuno. Se non si fa questa operazione l'acqua continua a spingere con forza la frana. Basta vedere quello che accade ogni mattina. L'area liberata dal terreno viene nuovamente occupata dalla frana. E' una corsa contro il tempo. Se, però, grazie anche al bel tempo, eliminiamo l'acqua, siamo sicuri di poter arginare il fenomeno e programmare con maggiore serenità i lavori futuri che devono riguardare innanzitutto il ripristino della linea ferroviaria, della bretella sulla statale 90 delle Puglie e la messa in sicurezza dell'intera area. Quando si parla di messa in sicurezza ci si riferisce, ovviamente, anche al ritorno al vecchio tracciato della strada statale». Non c'è tregua, dunque, ai piedi della frana di Montaguto. Gli escavatori continuano a eliminare il terreno argilloso e a trasferirlo nell'unica area di stoccaggio attualmente disponibile al km. 41; stanno per entrare in funzione, inoltre, altri mezzi delle Ferrovie dello Stato. «Con l'ente ferroviario - riprende De Biase - sono state definite le strategie da seguire. E' arrivata anche l'ordinanza che mi autorizza a coordinare tutti gli interventi, compresi quelli delle Ferrovie e dell'Anas. Adesso dobbiamo recuperare il tempo perduto e assicurare una prospettiva alle popolazioni residenti, duramente colpite da quattro anni da questo evento. Prioritaria diventa dunque l'individuazione di altri siti di stoccaggio. Non mancano le aree, ma alcune di esse non risultano idonee. I mezzi devono potersi muovere con comodità. In alcuni casi ciò non è possibile». Non a caso si è reso necessario eliminare un tratto ferrato e creare una passaggio per i camion. Intanto, di fronte al crescere dei disagi e delle lamentele degli utenti della linea ferroviaria Roma-Lecce, l'ente ferroviario si è visto costretto a ribadire in una sua nota che la vicenda di Montaguto sta comportando danni economici soprattutto all'azienda. Per mettere in campo servizi sostitutivi da Benevento e Foggia si sta facendo uno sforzo organizzativo notevole, che comporta l'utilizzo di altro personale. L'azienda precisa di aver fatto tutto il possibile per venire incontro alle esigenze dei passeggeri e di auspicare un tempestivo ripristino dei servizi lungo la tratta interessata dalla frana. In realtà, nessuno sa con certezza entro quanto tempo sarà possibile risistemare la ferrovia. Il commissario De Biase parla di trenta giorni. Ma a giudicare dall'andamento dei lavori, questa data è sicuramente da collocare oltre il mese. Nel frattempo alcune amministrazioni comunali sembrano intenzionate a tenere un incontro per fare il punto della situazione. L'intento sarebbe quello di chiedere al governo centrale agevolazioni fiscali per le imprese che risultano danneggiate dalla chiusura della strada. «Se non vogliamo far alzare - spiega il sindaco di Greci, Zoccano - la bandiera bianca ai nostri operatori economici, bisogna individuare forme di sostegno alle attività».